domenica 2 dicembre 2007

SCIENZIATI ITALIANI SCOPRONO UN FARMACO CONTRO L'ARTROSI

Da "Il Messaggero" di Mercoledì 31 Gennaio 2001
Lo studio realizzato da una nostra équipe su 212 pazienti ha dimostrato benefici evidenti.

Un farmaco italiano blocca l’artrosi.
Scoperta una sostanza che può fermarla.
Ne soffrono 4 milioni di persone -
L’orgoglio italiano firma il primo farmaco in grado di arrestare la progressione dell’artrosi.
E’ a base di glucosamina solfato, una sostanza naturale presente nell’organismo, utilizzata già da una decina di anni, ma solo per dare sollievo ai dolori lancinanti che disturbano chi di artrosi si ammala.
Una ricerca recente, durata tre anni e portata avanti in Belgio, ha permesso di dimostrare che il funzionamento della molecola non si ferma a questo stadio, ma inibisce anche la distruzione della cartilagene e quindi arresta il decorso della malattia.
I risultati dello studio, che apre nuove prospettiva alla cura di uno dei disturbi più diffusi, sono stati pubblicati sulla rivista Lancet.
Il dodici per cento della popolazione mondiale sa cosa vuol dire artrosi.
Quattro milioni di persone ne soffrono in Italia.
Ginocchia, anche, mani e colonna vertebrale destinate alla degenerazione.
Costi esagerati per la sanità pubblica.
Solo in Italia ogni anno si spendono più di tredicimila miliardi di lire per indennizzi di invalidità, prestazioni ambulatoriali, farmaci e ricoveri.
Il farmaco, messo a punto nei laboratori della Rottapharm di Monza, dovrebbe rivoluzionare la prospettiva, a partire dallo stile di vita dei pazienti.
Dice Augusto Zaninelli, coordinatore scientifico della Società italiana dei Medici di Medicina generale: «Il risultato dello studio appare particolarmente importante sia per i pazianeti, sia per l’intera società, perché la malattia reumatica peggiora drammaticamente la qualità di vita degli ammalati, portandoli anche a gravi forme depressive».
Lo studio è stato condotto su 212 pazienti che soffrivano di artrosi al ginocchio.
A 106 sono stati somministrati 1500 milligrammi di glucosamina solfato ogni giorno, per tre anni.
Agli altri 106 è stato dato invece un prodotto placebo.
Al termine del periodo di ricerca tutti sono stati sottoposti a radiografie: chi aveva ricevuto il farmaco presentava un arresto della progressione dell’artrosi, in pratica sentiva meno dolore e la degenerazione della cartilagine era stata bloccata.
Per tutti gli altri il peggioramento era evidente.
Secondo Lucio Rovati dell’Università di Parma, tra coloro che hanno seguito la ricerca, la glucosamina solfato agisce sia sull’infiammazione inibendo la generazione di radicali superossidi, sia direttamente sulla cartilagine stimolandone il metabolismo nel senso di inibirne la distruzione e ricostuendola in parte: «Contiamo di ottenere gli stessi risultati anche per le artrosi all’anca e alla colonna vertebrale. Diversa è la situazione per quella della mano che presenta un’altra dinamica - precisa Rovati -. Potranno ricere i maggiori vantaggi i pazienti che si trovano a uno stadio lieve o moderato della malattia. Se la cartilagene è completamente degenerata, il farmaco non saprebbe dove poggiare».



Ferma l’avanzare della malattia.

Trovato il farmaco contro l’artrosi: scoperta italiana.

ROMA — E’ firmato Italia il farmaco che combatte l’artrosi.
Utilizza una sostanza, la glucosamina solfato, che oltre a togliere il dolore blocca il decorso della malattia che in molti casi può anche essere invalidante.
L’artrosi:
è dovuta alla degenerazione e all’erosione della cartilagene all’interno dell’articolazione.
Ne soffre il dodici per cento della popolazione mondiale.
Gli italiani ammalati sono quattro milioni.
E per curare l’artrosi, nel nostro Paese si spendono oltre tredicimilia miliardi ogni anno, di cui undicimila soltanto per gli indennizzi di invalidità.
La ricerca.
Lo studio sul farmaco tutto italiano è stato condotto dall’Università di Liegi.
La ricerca è stata effettuata su 212 pazienti sofferenti di artrosi al ginocchio.
La metà di essi è stata curata con la glucosamina solfato, mentre l’altra metà è stata trattata con un placebo.
Dopo tre anni, i primi 106 pazienti mostravano una arresto della progressione della malattia, mentre gli altri un evidente peggioramento.
Le prospettive. «Il farmaco — dice il professor Lucio Rovati dell’Università di Parma, uno degli gli autori dello studio — ha già dimostrato le sua potenzialità sull’artrosi del ginocchio. Ci aspettiamo gli stessi risultati per quella dell’anca e quella della colonna vertebrale. Diversa invece è la situazione per la mano, che presenta un’altra dinamica. Per avere i massimi benefici dal farmaco è necessario intervenire nello stadio lieve o medio della malattia».

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