domenica 25 marzo 2012

Katinka Simonse, la donna che uccide gli animali


Katinka Simonse è una donna malvagia, cattiva, sadica. 
La sua “fama” ha fatto il giro del mondo via web e ora il mondo si sta scagliando contro di lei. 
Trentunenne, vive ad Amsterdam e nella sua casa possiede moltissimi animali che detiene in condizioni disumane. 
Katinka ha ucciso e continua a uccidere animali innocenti e ha anche pensato di dirlo al mondo intero, convinta di avere ragione. 
Sì, perché lei lo fa in nome dell’arte. 
Coprendosi dietro questa scusa, fino a ora è riuscita a far tollerare le sue uccisioni, ma il prestigio artistico non dovrebbe mai essere una scusante ammissibile. 
Sono anni che tortura fino alla morte animali e la fa franca, eppure questa patetica giustificazione ha fatto si che questa donna sia ancora a piede libero. 
Spieghiamolo al suo gatto domestico che, dopo avergli spezzato il collo, è diventato una “meravigliosa borsetta”. 

Original, made in Amsterdam. 
Chiediamolo ai suoi sessanta criceti rinchiusi in piccole sfere di plastica, o ai porcellini d’India controllati a distanza con telecomandi, oppure alle lumache del suo giardino, tutte rigorosamente dipinte a mano 
e numerate. 
Già, perché lei deve tenerne il conto, deve monitorare i suoi sottoposti. 
O ancora, domandiamolo ai suoi pulcini incastrati nei trita documenti. 
Pare che la spiegazione che abbia dato sia che “dato che la società sfrutta gli animali in tanti modi, perché io non potrei farlo in nome dell’arte?”. 
La Simonse, in arte Tinkebell, nel suo sito personale, si giustifica dichiarando: ”Provoco, esemplificando, i punti ciechi della società moderna. Mi confronto con un pubblico che gode a essere indignato per tutto quello che non ha nulla a che fare con sé, ma allo stesso tempo è molto dispiaciuto per le proprie azioni. Trasformando il mio gatto in una borsa, cerco di mostrare alla gente la propria ipocrisia di quando utilizza gli animali per la produzione e il consumo di pelle. Se non altro, le mie opere costituiscono un incentivo estremo alla discussione sulla nostra morale e sul modo in cui la società si sta evolvendo”.  
E ancora,  dopo il clamore suscitato nel web che ha raccolto le denuncie di animalisti che manifestavano l’orrore per gli oggetti da lei creati, racconta: “Utilizzo animali morti ma non sono io a ucciderli. 
Si tratta di cani e gatti investiti o morti per malattia. Ho tentato di salvare un cane durante un mio viaggio in Gambia. 
Alcuni ragazzi gli tiravano delle pietre, ho portato l’animale dal veterinario, sembrava stesse bene, poi, pochi giorni dopo, il veterinario mi ha comunicato che era morto”. 
Da mostro a protettrice degli animali? Probabilmente no. 
La Simonse ha realizzato la sua “prima opera” nel 2004 con il suo gatto. 
Lo ha ucciso perché, stando al suo racconto, “L’animale era depresso”. 
Dal suo punto di vista, farne una borsa, era il modo per tenere il suo “caro gattino” sempre con lei. 
Ma dal punto di vista degli animalisti la furia non  si placa.  
Le azioni criminali che commette sugli animali, richiamano innumerevoli feedback negativi anche della gente non impegnata in attività animaliste. L’orrore è orrore per tutti. 
Questa non può e non deve chiamarsi arte. 
È vero che gli artisti sono tutti un po’ folli e un po’ saggi, ma qui di saggio non c’è nulla. 
C’è solo tanta assurda follia. 
Perché non ha subito alcuna accusa legale? 
Perché la legge bada solo agli animalisti e non a un soggetto così evidentemente disturbato? 
Nonostante il grande movimento che si è creato su internet, nonostante la petizione virtuale che sta circolando sul web, la Katinka rimane un fenomeno auto referenziato, auto celebrato e un essere antropomorfo degno di studi psichiatrici e antropologici. 
Una delle foto che si trova su google della pseudo artista è l’immagine che ho riportato qui sopra. 
Non potevo crederci. E’ un pastore tedesco, credo. 
Sì, lo è. 
E il sentimento è lo stesso che provava per il suo gatto: lei quel cane lo amava da morire. 

Fonti dai siti:  

All4 Animals – Zenzero & 
Tabacco   www.notizie.it www.giornalettismo.com       
lapanchinadimariella.forumfree.it

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma non esiste un ente mondiale per la difesa ddegli animali ? Dov' è l'IFAW??? Ma in quello stato non c'è una polizia un organismo preposto a fermare quello scempio o, sono tutti come lei???Non esiste un termine per definire il tutto e lo stat in cui avvengono tali misfatti.

miciagatta58 ha detto...

Inorridisco!!!!!!

Unknown ha detto...

che fica

Unknown ha detto...

Ma come siamo ridotti ma chi è questo mostro