Da anni già guidano nelle loro attività quotidiane le persone non vedenti e diversamente abili. Ora i cani, in particolare le razze labrador e golden retriever,
saranno usati anche come “guide della mente” per i malati di Alzheimer. I loro doveri andranno dal ricordare ai
loro padroni di prendere i farmaci, fino a incoraggiarli a mangiare, bere e
dormire a intervalli regolari. Ad avviare questo progetto, ideato dagli
studenti della scuola d'arte di Glasgow, sarà l'Alzheimer's Scotland and Dogs
for the Disabled, come riporta il quotidiano “The Independent”. I cani saranno addestrati per rispondere ad alcuni
suoni collegati ad alcuni compiti particolari. Come a esempio consegnare la
borsa con le medicine o svegliare il malato la mattina. I primi cani verranno
assegnati a quattro coppie scozzesi a settembre, dove uno dei due partner si
trova ai primi stadi della malattia. In base a un suono particolare, l'animale
aprirà a esempio la credenza con il cibo per far nutrire il padrone, o lo guiderà
al bagno, con un altro suono, per ricordargli di lavarsi. ''Le persone
all'inizio della patologia - spiega Joyce Gray, dell'Alzheimer's Scotland -
sono ancora in grado di vivere una vita relativamente normale e i cani possono
aiutarli a mantenere una routine". L'altro vantaggio di usare un
animale come compagno è che la conversazione di un malato di Alzheimer può
diventare confusa, ma i cani possono dargli un senso di supporto e compagnia
anche in silenzio. ''Prove aneddotiche dicono che le persone possono
dimenticare - continua - i visi dei loro familiari, ma non i loro animali. Si
crea un legame forte che ricordano molto a lungo e si illuminano quando li
vedono. Non hanno bisogno di comunicare verbalmente, ma possono ancora
interagire. Il loro legame con i cani non si basa sulle parole''. Il cane
potrebbe anche incoraggiare il padrone a uscire e camminare, facendogli fare un
po' di esercizio e interagire con altre persone. (ANSA)
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