lunedì 27 febbraio 2023

 

 


 

 

 

 

#SenzaTraccia

 

di Emiliano Frattaroli

sceneggiatura per lungometraggio 

 

 

 

    

 


 

01 CAMERA PADRONALE INT MATTINA

 

Buio, trilla una sveglia, immediatamente una abat-jour si accende e illumina il volto di TERESA mentre velocemente interrompe la suoneria. Un corpo si muove sull’altra piazza del letto. TERESA si alza delicatamente per non disturbare, si mette le ciabatte e una vestaglia, poi spegne la luce.

 

 

02 CORRIDOIO int. mattina)

 

Esce in un breve corridoio mentre da una porta accostata spunta una cagnolina che viene coccolata da TERESA mentre parla sottovoce.

 

TERESA       

Ciao piccolina,

dai andiamo a svegliare Paoletta,

che questa mattina,

 

Si apre del tutto la porta, da cui spunta PAOLA assonnata.

 

TERESA a PAOLA              

Già sveglia?

 

PAOLA (sbadigliando)

E chi ha dormito,

quest’accidente di esame

mi sta rovinando la vita

 

TERESA (mentre la bacia sulla fronte)

È sempre così,

ogni volta non dormi,

ma vedrai che come le altre

volte,andrà alla grande

anche questo

 

Si avviano lentamente verso la cucina.

 

PAOLA                       

Non è che sia difficile,

ma ci sono mille leggi,     

con date, commi,

test di qualità, tecniche di ispezione,

tutte cose che devo studiare a memoria

e che non farò mai in vita mia.

uffa

 

 

TERESA                      

Se le fanno studiare vuol dire che

servono, poi ormai mancano

solo due esami

 

 

PAOLA                       

Non vedo l’ora

 

PAOLA (sorridendo)          

Almeno la notte riuscirò

a dormire

 

 

03 CUCINA INT MATTINA

 

Entrano in cucina. TERESA stacca la spina dalla caffettiera,

poi apre il frigo e comincia a preparare la colazione mentre

PAOLA mette del cibo in una ciotolina per LAYLA.

 

TERESA (a PAOLA)            

Che fai torni per il pranzo?

 

PAOLA                       

Non credo,

mangerò qualcosa al volo,

dopo l’esame ho una

serie di appuntamenti di lavoro

 

TERESA                      

Ah, non ti vedi con MASSIMO?

 

PAOLA                       

Sì, no, non lo so

 

TERESA                      

C’è qualcosa che non va?

 

PAOLA                       

Non lo so, stiamo bene insieme,

ma delle volte sembra che

manchi qualcosa

 

PAOLA (Ci pensa su poi continua) 

Anzi che ci sia qualcosa di troppo,

la gelosia. E mi sento come se non

riuscissi a scardinare quella sua

maledetta ossessione di essere tradito.

E non si rende conto che così

mi allontana

 

Poi incuriosita chiede.     

 

PAOLA                       

Ma perché papà non ti fa

le scenate di gelosia?

 

 

TERESA (sorridente)         

Oh, me le ha fatte,

oh, se me le ha fatte.

 

PAOLA                       

Però adesso,

 

TERESA                      

Adesso siamo grandi e sappiamo che ci

possiamo fidare ciecamente

l’uno dell’altra.

E questo è l’unica e sola

ricetta per un buon rapporto,

per ogni rapporto

 

PAOLA                       

Eh, sì sembra facile, ma lui

vede un antagonista in ogni

maschietto e si chiude a riccio

e mette il broncio e

si arrabbia con me.

È come un bambino!

 

TERESA                      

Amore mio, è difficile

capire come potergli far

cambiare idea. Ma se è la

persona giusta per te

lo scoprirai presto

 

TERESA la guarda negli occhi e le chiede.

 

TERESA                      

Ma tu, questo ragazzo

lo ami?

 

PAOLA (senza pensarci su)   

Certo.

Ti pare che starei con uno così

tanto per starci

 

TERESA (seria)              

Allora cambialo.

Siete giovani e avete la possibilità

di crescere insieme.

Siete materiale malleabile,

e noi donne,

 

Con complicità continua.    

 

TERESA                      

, sappiamo, se vogliamo,

far capire anche l’incomprensibile,

e poi devo dire che MASSIMO

comunque mi è piaciuto sin dalle

prime volte che l’ho visto.

Mi è subito sembrato

un ragazzetto con la testa sulle

spalle, e detto tra noi,

anche se fa del tutto per s

embrare distaccato,

a papà non è indifferente

 

PAOLA                       

A vederlo non si direbbe,

sembra sempre infastidito,

 

TERESA                      

Tutta scena.

Lo fa per nascondere il dolce

uomo che è. Lo sai le persone non

sono tutte uguali e

bisogna prenderle così come sono

 

PAOLA                       

Anche se così gelosi?

 

MARCO assonnato entra in cucina.

 

TERESA (preoccupata a MARCO)

Ti ho svegliato, mi dispiace,

 

MARCO                       

No, anzi, meglio così,

devo andare in ufficio un po’ prima,

così mi sbrigo con la pratica di ADRIANO

 

TERESA                      

Giusto, il mio buon fratellino.

Speriamo che vada tutto bene

 

MARCO                       

Ma certo è di una semplicità unica,

in dieci minuti lo mando via

 

TERESA (a PAOLA)            

A che ora devi stare all’università?

 

MARCO                       

Che stavate dicendo della gelosia?

 

TERESA                      

PAOLA mi domandava se fossi geloso,

e io le stavo dicendo che,

 

MARCO                       

Io geloso?

Mai!

Io non sono mai stato

geloso in vita mia!

 

TERESA                      

Beh, oddio,

all’inizio direi che,

 

MARCO                       

All’inizio non era gelosia,

era far capire agli altri che

“Qui non c’è trippa per gatti!” 

 

Poi serio a PAOLA.

 

MARCO                       

Perché ci sono problemi con coso,

lì, insomma,

 

PAOLA                       

MASSIMO

 

MARCO                       

MASSIMO MASSIMO,

vabbè, ma ci sono problemi?

 

TERESA                      

I soliti che creano i gelosi,

vedono nemici dappertutto

 

PAOLA (a MARCO)             

Adesso non cominciare con i

tuoi soliti drammi.

Papà non ci sono problemi,

lui è un ragazzo dolcissimo

 

MARCO                       

voglio dire che,

spero che non ti manchi di rispetto

o peggio ti tratti con violenza,

perché io,

 

TERESA (conciliante)        

No MARCO non ti preoccupare,

è solo che devono avere più

tempo per conoscersi e fidarsi

l’uno dell’altra

 

TERESA (continua per cambiare discorso)

Ora lasciamola concentrare

sull’esame di oggi

 

MARCO (ironicamente)        

Ah, bene, si avvicina

questa sospirata laurea

 

 

TERESA                      

Piano piano stiamo

raggiungendo la meta

 

MARCO                       

Molto piano piano.

Alla sua età molti sono

già laureati.

Come fu per me a esempio.

E già lavorano,

 

PAOLA                       

Ecco ci risiamo,

se vuoi me ne vado,

così non sarò più un peso

per questa famiglia

 

TERESA accarezzando dolcemente la testa di PAOLA.

 

TERESA                      

Un peso,

e sì proprio un peso.

 

Poi a entrambi.             

 

TERESA                      

Piuttosto smettetela di

dire idiozie,

questa casa è la nostra casa

e lo sarà per sempre per

ognuno di noi in qualsiasi

momento delle nostre

vite e delle nostre esigenze!

 

MARCO (tra sé)              

Se ne va,

e dove?

A casa di qualche amica?

 

MARCO (serio a PAOLA)       

Guarda che vivere da soli

non è un gioco

 

ROBERTO fa il suo ingresso in cucina.

 

ROBERTO                     

Buongiorno,

vedo che, come ogni mattina, c’è

carenza di argomenti

 

 

 

 

 

TERESA (a ROBERTO)          

Buongiorno.

E sì l’uomo tutto di un pezzo

non molla mai

 

MARCO (risentito)           

Io non sono tutto di un pezzo,

sono una persona logica,

obiettiva, intelligente e al

passo con i tempi

 

ROBERTO                     

Noi invece siamo deficienti

e primitivi

 

PAOLA ha finito di mangiare e si dirige verso la sua stanza per prepararsi a uscire, e passando vicino a ROBERTO, lo bacia sulla guancia e gli sussurra.

 

PAOLA                       

Io se continua così me ne vado

 

MARCO ha visto la scena e dice.

 

MARCO                       

Che avete da confabulare voi due,

in questa famiglia ci si parla

guardandosi negli occhi,

non ci sono segreti da nascondere

 

TERESA                      

Su, su,

non ho tempo da perdere con

queste banalità

 

MARCO (puntualizza)         

Non sono banalità.

È la vita.

Il modo di rapportarsi gli uni

con gli altri, la fiducia che

si ripone nel proprio simile.

Se ci sono segreti in casa

vuol dire che abbiamo fallito

 

TERESA sembra non ascoltarlo e si rivolge a PAOLA.

 

TERESA                      

Dai piccola,

vatti a preparare o farai tardi.

Non vorrai buttare tutto

il sacrificio che hai fatto

 

 

PAOLA esce di scena.

 

TERESA a ROBERTO.

 

TERESA                      

Oggi che fai torni per pranzo?

 

ROBERTO                     

Sì, ma non faccio in tempo a mangiare

 

TERESA                      

Ti lascio pronto qualcosa,

magari una frittata.

Ti ci fai un panino e

lo mangi mentre vai

 

ROBERTO                     

Magari. Grazie mamma

 

ROBERTO mentre parla si avvicina ai fornelli e assaggia una

pietanza in una pentola sul fuoco. TERESA gli si avvicina e lo

redarguisce dolcemente, battendo leggermente una cucchiaia di

legno sulla mano di ROBERTO.

 

TERESA                      

Ah, brutto ladro,

lascia stare,

è da quando sei piccolino

che mi rubi nelle pentole

 

ROBERTO (sorridendo)        

La colpa è tua,

 

ROBERTO le dà un bacio sulla guancia e continua.

 

ROBERTO                     

, cucini troppo bene

 

PAOLA entra in cucina frettolosamente e mentre prende qualche

dolcetto dal tavolino, dice.

 

PAOLA                       

È per questo che è ancora zitello

 

ROBERTO                     

Single, e per scelta

 

PAOLA                       

Ah, è vero,

c’è la fila fuori di ragazze

pronte a cadere ai tuoi piedi

 

ROBERTO fa la linguaccia a PAOLA.

 

 

ROBERTO                     

Ha parlato Marilyn,

 

PAOLA                       

Non sarò Marilyn,

ma il ragazzo io ce l’ho

 

PAOLA ci pensa su e continua.

 

PAOLA                       

Beh, almeno credo

 

ROBERTO (incuriosito)       

Perché, ci sono problemi?

 

PAOLA                       

No, no, tutto a posto,

tutto a posto

 

Poi a tutti.

 

PAOLA                       

Ciao, io scappo.

Fatemi un in bocca al lupo

per oggi

 

TERESA                      

Secondo me non ne hai bisogno,

però in bocca al lupo amore mio

 

MARCO non riesce ad aggregarsi all’augurio, impacciato fa un

cenno con la mano.

 

PAOLA (risponde)            

Viva il lupo

 

TERESA                      

Chiamami,

mi raccomando

non farmi stare in pena

 

PAOLA                       

Certo mamma,

come sempre

 

TERESA                      

Torni per cena?

 

PAOLA                       

Non lo so,

forse vedo gli altri.

Poi ti faccio sapere.

Ciao

 

PAOLA esce di casa, e ROBERTO va nella sua camera per finire di

prepararsi.

 

MARCO                       

Non sapevo avesse un esame,

come al solito io sono semp,

 

TERESA                      

Un po’ sordo forse, o

smemorato perché anche tu

eri presente l’altra sera,

quando PAOLA è andata a

letto presto e ti sei

meravigliato

 

MARCO fa lo gnorri.

 

TERESA                      

E io ti ho detto che stava

preparando un esame difficile

e importante

 

MARCO                       

Ai miei tempi c’era un programma

di esami e tutta la famiglia

ne era informata

 

TERESA                      

Anche oggi c’è un piano di studi,

ma poi scusa,

che cosa ti cambia sapere

quando PAOLA ha gli esami?

 

MARCO                       

Sono il capo famiglia,

e poi spiegami perché Veterinaria.

Tanto che devi curare,

cura gli umani.

Non mi sembra che i veterinari

guadagnino quanto i medici

 

TERESA                      

sempre a parlare di soldi.

È anche la passione che la spinge,

e la passione è il motore

più importante

 

MARCO                       

Se nel motore non ci metti la

benzina, hai voglia,

 

TERESA (taglia corto)       

I ragazzi sono ormai grandi e sanno cosa fare.

Li abbiamo, li hai educati bene.

 

ROBERTO ha finito di prepararsi e rientra in cucina. 

 

 

ROBERTO                     

Ok io vado

 

MARCO                       

Al lavoro?

o all’hobby?

 

ROBERTO                     

Ci risiamo,

mancava all’elenco degli argomenti

mattutini

 

MARCO                       

È inutile che cerchi di convincermi

 

ROBERTO                     

Papà io non voglio convincere nessuno

 

MARCO                       

Un lavoro,

se è tale, deve essere

retribuito.

Se tutti facessero i volontari,

saremmo tutti morti di fame

 

TERESA                      

Ma lui il lavoro ce l’ha

 

MARCO                       

Part Time,

che va bene a un ragazzetto per

pagarsi le vacanze,

non per progettare un futuro

e magari, farsi una famiglia

 

TERESA                      

Lui ce l’ha una famiglia.

Questa è la sua famiglia

 

MARCO                       

Eccola, la chioccia del mondo.

Lei prenderebbe tutta l’umanità

e la proteggerebbe con la sua

ala incantata

 

TERESA (lo guarda sorpresa) 

Oh, che poeta,

il mio vate

 

TERESA, mentre ROBERTO sorride, si avvicina a MARCO con

espressione estasiata scimmiottando una fan di un personaggio

famoso. Lui le si allontana rendendosi conto di essere preso

in giro.

 

MARCO                       

Scherza, scherza,

 

TERESA                      

Dai vatti a preparare,

o farai tardi

 

MARCO esce dalla cucina. ROBERTO prende una mela saluta TERESA e

mentre è sulla porta d’ingresso saluta a voce alta MARCO che è

in un'altra stanza.

 

ROBERTO (fc)                

Ciao papà,

a stasera

 

ROBERTO esce e chiude la porta. MARCO entra in cucina mentre

in camicia sta facendo il nodo alla cravatta.

 

MARCO                       

Cia,

è andato via

 

TERESA                      

Perché volevi dirgli qualcosa?

Sarà ancora per le scale

 

MARCO                       

No, va bene anche stasera

 

TERESA lo vede incerto con il nodo. Gli si avvicina e lo

aiuta.

 

TERESA                      

Possibile che voi maschi usate

la cravatta, ma i nodi migliori

li sanno fare le donne?

 

MARCO                       

È la posizione.

Proprio qui sotto il collo,

o hai uno specchio,

o diventi strabico

 

TERESA                      

Per me è solo una scusa per

farsi coccolare

 

MARCO (falsamente stizzito) 

Allora mi hai scoperto,

brutta strega

 

MARCO abbraccia TERESA che all’inizio si fa stringere, poi si

stacca.

 

TERESA                      

Dai, che mi devo

preparare anch’io

 

MARCO esce dalla cucina e dice.

 

MARCO (fc)                  

Oggi che turno hai?

 

TERESA                      

Inizio alle 11:00,

quindi per la cena ci penso io.

Prima di uscire preparo

qualcosa

 

MARCO rientra in cucina pronto per uscire.

 

MARCO                       

Ah, bene, così se il tempo tiene

vado a dare due racchettate.

Anche se sono un po’ arrugginito

 

TERESA                      

Ma che dici,

secondo me sei in gran forma

 

MARCO si atteggia un po’.

 

MARCO                       

Lo pensi davvero?

 

TERESA                      

Piuttosto speriamo per ADRIANO

 

MARCO                       

Ma ti ho detto che è una

sciocchezza

 

TERESA                      

Lo so,

ma è tanto

importante per lui

 

MARCO                       

Su, su,

tranquilla.

Ci sentiamo dopo

 

Poi continua ammiccante.

 

MARCO                       

Davvero, ho ancora un

bel fisico?

 

TERESA lo guarda a distanza e lo scruta meglio.

 

TERESA                      

Più che altro mi sembri,

un bancario in ritardo.

 

MARCO si riprende, guarda l’ora, mentre TERESA ha preso la sua

giacca e lo accompagna quasi spingendolo alla porta. MARCO

prende la giacca e comicamente allunga le labbra per dare un

bacio a TERESA mentre si chiude la porta. TERESA guarda in

basso e vede una borsa da tennis quindi la prende e apre la

porta nell’istante stesso suona il campanello. Fuori la porta

c’è MARCO che velocemente le dà un bacio sulle labbra e dice.

 

MARCO                       

Era una scusa la borsa

 

 

04 TERESA IN CUCINA

 

TERESA sente suonare un cellulare, si guarda intorno e si dirige

verso le stanze dell’appartamento.

 

 

05 CAMERA DI PAOLA

 

Entra in camera di PAOLA e trova il cellulare della figlia sotto

un lenzuolo. Sul display appare il nome di NADIA e TERESA risponde.

 

TERESA                      

Pronto?

 

NADIA                       

Dove sei?

 

PAOLA                       

A casa

 

NADIA (forte)               

Ancora a casa!

Ma hai l’esame

 

TERESA                      

Scusa, tu sei NADIA vero?

 

NADIA                       

Ma sei impazzita,

fai finta di non riconoscermi

 

 

TERESA                      

No, è che io non sono PAOLA,

sono TERESA, la madre

 

NADIA (mortificata)         

Oddio, Signora mi scusi,

è che per telefono avete

la stessa voce

 

TERESA                      

E sì,

ce lo dicono tutti,

comunque, PAOLA è all’Università

e ha dimenticato il cellulare

sul letto

 

NADIA                       

La solita sbadata

 

TERESA                      

Un giorno scorderà anche l’indimenticabile,

uscirà di casa e rientrerà di corsa dicendo,

ops, scusate,

mi ero scordata PAOLA

 

Sorridono entrambe.

 

NADIA                       

La lascio alle sue cose,

sono quasi arrivata in facoltà

 

TERESA                      

Anche tu sei vicina alla laurea?

 

NADIA                       

No,io sono al quarto anno

 

TERESA                      

Vedrai che anche per te volerà il tempo.

In men che non si dica ti troverai

la laurea in mano. E da lì poi

che comincia il difficile

 

NADIA                       

La devo lasciare,

vuole che dica qualcosa a

PAOLA appena la vedo?

 

TERESA                      

Che mi faccia sapere l’esito,

anche con un messaggino

 

NADIA                       

D’accordo, la saluto, buona giornata.

TERESA                      

Buona giornata anche a te,

e in bocca al lupo per tutto

 

NADIA                       

Grazie,

viva il lupo

 

TERESA chiude la comunicazione poggia il cellulare sul

comodino mostrando un lieve disappunto sulla dimenticanza di

PAOLA. Esce dalla stanza.

 

 

 

06 BANCA INT. GIORNO

UFFICIO DI MARCO

 

 

MARCO                           

Dai non ti preoccupare

 

ADRIANO                     

Tu dici?

 

MARCO                           

Ma sì, è una cifra ridicola,

hai una buona busta paga

 

ADRIANO                

Credi che basti?

 

MARCO                      

E che pensi che ti debba chiedere

la casa a garanzia, per una

sciocchezza simile?

 

ADRIANO                    

No beh, ma se tu dici

che va tutto bene

 

MARCO (confidenzialmente)  

Sai quante pratiche mi passano in mano,

e sapessi che cifre.

 

MARCO fa il gesto con le dita.   

 

MARCO                      

Che questa passa praticamente

inosservata. Fa così, fiuuuu

 

Fa il gesto con la mano che scivola sull’aria..

 

 

ADRIANO (sollevato)        

Speriamo.

Sai quant’è importante,

non è che voglio giocarmeli quei soldi.

Lo sai che,

 

MARCO (lo interrompe)      

Lo so, lo so, sei un brav’uomo.

Ma adesso lasciami fare

il mio lavoro. Vedrai tra un

attimo sarò di ritorno

 

MARCO si alza esce.

 

 

 

07 BANCA INT. GIORNO

UFFICIO DI SERGIO

 

 

MARCO bussa, aspetta l’invito ed entra.

 

MARCO (amichevolmente)      

Ciao SERGIO,

esimio direttore buongiorno

 

SERGIO al computer vede MARCO e continua a lavorare al PC dando l’impressione di chiudere pagine private. Lo guarda e dice.

 

SERGIO                      

Ciao MARCO

dimmi,

dimmi pure

 

MARCO                       

Ti disturbo per una sciocchezza.

ADRIANO, mio cognato,

ti ricordi te ne ho già

parlato, ha chiesto un piccolo

prestito, una sciocchezza,

solo per evitare di sforare e

pagare un eccesso di commissioni,

e magari è un piccolo aiuto

in un momento di crescita

 

SERGIO (attento)            

Bene, bene,

vediamo

 

MARCO mette la pratica sulla scrivania di SERGIO che la comincia a leggere. Poi guarda negli occhi MARCO e gli dice.

 

SERGIO                    

Bene

 

MARCO (sorridendo)          

Visto te l’avevo detto che era

una sciocchezza, una cosa da poco.

Pensa che lui era così preoccupato,

come se la banca fosse un orco che

 

Fa il gesto come per ghermire.

 

SERGIO (lo interrompe serio)

Sì, va bene, se le garanzie

sono sufficienti. E qui, 

 

MARCO                       

C’è una buona dichiarazione

dei redditi, una busta paga.

Credo che sia sufficiente

 

SERGIO                      

Ascolta MARCO,

sai anche tu che lassù,

nelle alte sfere,

vogliono garanzie,

garanzie che garantiscano,

cose reali, materiali

 

Poi con espressione felina continua.

 

SERGIO                      

Questo tuo cognato,

gran brava persona

per carità,

ma per caso non ha un

appartamento, un terreno

 

MARCO (dubbioso)            

Ma per quella cifra.

Forse te n’è sfuggita

l’esiguità

 

E cerca di indicare a SERGIO l’importo scritto sulla

richiesta.

 

MARCO                       

Vedi

 

SERGIO                      

Ma certo che ho visto

 

MARCO                       

Appunto e allora non credo che servano

 

SERGIO (serissimo)          

Cosa credi che basti una mediocre

dichiarazione dei redditi che

con la crisi del lavoro che c’è,

tuo cognato potrebbe dimezzare

i fatturati domani,

non che io mi auguri questo

ci mancherebbe, ma il valore

del denaro è fluttuante

 

SERGIO fa il gesto con le mani e continua  

 

SERGIO                      

Fluttua tutta l’economia,

lo sai meglio di me,

e sarai d’accordo con me che

un’immobile messo a garanzia

farebbe correre questa pratica

come un lampo. Senza intoppi

e inutili perdite di tempo 

 

MARCO                       

Quindi senza altre garanzie?

Niente? 

 

SERGIO (paternalisticamente)

Non dipende da me, da noi,

purtroppo c’è in ballo la

sicurezza dell’azienda,

del tuo e del mio lavoro.

Non possiamo rischiare.

In questo momento storico poi.

MARCO lo sai che siamo al centro

del mirino, nell’occhio del ciclone

 

MARCO si riprende la pratica e rigira tra le mani la

dichiarazione dei redditi di ADRIANO.

                           

MARCO (sussurra)            

Garanzie,

e sì,

garanzie,

sennò niente aiuto,

puoi anche morire

 

 

SERGIO                      

Ma dai, non fare il drammatico,

non muore nessuno, siamo noi

che rischiamo di morire

se diamo soldi a tutti su basi

inconsistenti. Ma ti rendi conto

che le banche stanno chiudendo!    

 

MARCO                       

Vabbè, adesso glielo dico.

vediamo un po’

 

Si avvia alla porta, l’apre e SERGIO alza gli occhi dal PC.

 

SERGIO                      

MARCO,

una casettina piccola,

un box,

qualcosa che ci dia, 

 

MARCO rassegnato            

Sì, sì.

Garanzie

 

SERGIO                      

Bravo, lo so che sai fare bene

il tuo lavoro, sei uno dei

migliori, e so anche che non fai

discriminazioni e favori.

Qui purtroppo non esistono

parenti e amici,

qui contano solo le,

 

MARCO (si sovrappone)       

Garanzie

 

SERGIO                      

Esatto. Ora fammi concentrare

su questa pratica, che è

bella complicata.

Ciao a dopo

 

Mentre MARCO riordina le carte della pratica e la riprende, SERGIO guarda il PC e sussurra tra sé.    

 

SERGIO                      

150 metri quadrati

 

Si sfrega le mani.

 

SERGIO                      

Ah, c’è anche il box,

non lo sapevo, bene bene

 

MARCO dalla porta lo guarda deluso, SERGIO alza lo sguardo,

vede MARCO ancora sulla porta, lo congeda con un sorriso e torna

al suo PC.

 

 

 

 

 

 

 

 

08 UNIVERSITÀ EST. GIORNO

 

 

PAOLA esce dall’aula dell’esame e incontra tre sue amiche che le chiedono l’esito. PAOLA mostra il cinque con le dita aperte e le batte sulle mani delle altre.

 

PAOLA                       

È fatta!

Venti e anche questo

l’ho portato a casa.

Ora siamo a meno uno!

 

SONIA (ironica)             

Venti?

Lo potevi rifiutare

 

PAOLA (ridendo)             

E già, mica sono scema!

 

Tutte ridono.

 

NADIA                       

Ho sentito tua madre che ha

risposto al tuo cellulare

 

PAOLA la guarda in modo interrogativo.

 

NADIA (sorridendo)          

Non ti sei accorta di aver

dimenticato il cellulare a casa

 

PAOLA si fruga in tasca e in borsa.

 

PAOLA                       

Porca miseria, è vero

 

NADIA                       

Mi ha detto di ricordarti di telefonarle

 

NADIA porge il suo cellulare a PAOLA.

 

NADIA                       

Tieni chiamala con il mio

 

Il gruppetto si appresta a muoversi. PAOLA mentre sta componendo

un numero sul cellulare, nota un ragazzo avvicinarsi

sorridente.

 

DANIELA (a PAOLA)           

C’è MASSIMO

 

PAOLA si guarda in giro.

 

SONIA                       

Non vuoi incontrarlo?

 

PAOLA                       

No, è che cercavo di vedere se

in giro ci possono essere maschi

che cercano di conquistarmi

 

SONIA                       

Sempre geloso eh?

 

PAOLA                       

Uffa,

ieri sera abbiamo fatto una

litigata pazzesca,

pensavo veramente che,

 

Fa il gesto di mani che strozzano.

 

NADIA (allarmata)           

Che potesse farti del male?

 

PAOLA                       

Chi? MASSIMO? Tutt'al più lo

avrei strozzato io.

Lui non farebbe male a una mosca.

No, pensavo fosse finita

 

Intanto il gruppetto di ragazze incontra MASSIMO. Si salutano

e MASSIMO chiede a PAOLA come fosse andato l’esame.

 

MASSIMO                     

Beh, com’è andata?

 

PAOLA è un po’freddina con MASSIMO.

 

PAOLA                       

Insomma, benino, mi ha dato venti

 

MASSIMO                     

Beh, mi sembra buono, no?

 

PAOLA                       

Mah, quasi quasi, lo avrei

voluto rifiutare

 

PAOLA guarda le amiche che insieme a lei fanno un risolino.

Poi PAOLA guarda il cellulare e si ricorda di qualcosa.

 

PAOLA                       

Non ho chiamato mia madre,

starà sui carboni ardenti.

Scusate, arrivo subito

 

Si allontana leggermente ed effettua la chiamata.

 

PAOLA                       

Ciao mamma,

sì tutto bene,

solo venti,

ma va benissimo,

certo, ok,

me ne sono accorta,

passerò a casa a prenderlo,

poi ti faccio sapere,

a dopo,

ciao,

ti voglio bene anch’io

 

 

09 OSPEDALE INFERMERIA INT. GIORNO

 

TERESA chiude la telefonata con PAOLA.

 

TERESA                      

Ah, meno male,

un esame in meno

 

BARBARA                     

Bene, allora la laurea si avvicina.

Quanto ha preso la dottoressa

PAOLA Monti?

 

TERESA                      

Si avvicina, fra poco le daranno

la laurea per raggiunti limiti di età.

Comunque, ha preso venti, un po’

pochino. Ma l’esame era veramente

impegnativo

 

BARBARA                     

L’importante è averlo superato,

i voti contano poco

 

TERESA                      

Oddio, contano, contano,

 

 

BARBARA                     

Quello che conta è l’amore

e la passione che si mette

nel lavoro

 

Poi continua sussurrando, in confidenza.

 

BARBARA                     

Prendi a esempio il dott.Freis

 

BARBARA sussurra il nome all’orecchio di TERESA.

 

BARBARA                     

Quello ha preso sempre dei

voti molto bassi, eppure è

bravissimo. Quindi vedi bene

che il voto conta poco

 

BARBARA (continua)          

Forse per chi vuole fare

il ricercatore, i voti alti danno

più possibilità,

ma per chi vive sul campo,

come noi, contano altre cose.

E lo sai meglio di me

 

TERESA                      

Forse hai ragione

 

BARBARA                     

Dopo la laurea che farà?

Aprirà uno studio tutto suo?

 

TERESA                      

Eh, magari. Ci vuole un

bell’investimento

 

BARBARA                     

Uno studiolo piccolo

 

TERESA                      

Secondo me la cosa migliore

sarebbe trovare un posto in

uno studio di veterinaria

già avviato e fare esperienza.

Poi, chissà,

 

BARBARA                     

Ma con tuo marito in banca

non riuscite ad avere un mutuo,

un finanziamento

 

TERESA                      

Con MARCO? Lui non vuole investire

su attività che non hanno una

solida base per riuscire,

e per lui veterinaria non è

una professione che possa garantire

un’entrata da assicurare il

pagamento delle rate.

Lo sai quant’è fissato

sul non volere debiti

 

BARBARA                     

Ma stai scherzando,

il settore del pet è sempre stato

in attivo. La gente rinuncia

a qualche capriccio pur di

comprare la marca che piace al

proprio cane o gatto

 

TERESA                      

Dillo a me, LAYLA,

sai la nostra cagnolina,

mangia solo quella marca,

e se non la trovo sotto casa,

uff, devo fare il giro delle

sette chiese pur di trovarla.

Forse l’abbiamo viziata troppo.

Ma sai, sono come dei bambini,

tutto il bene che gli dai

te lo restituiscono con gli interessi

 

Suona il campanello di una delle stanze di degenza. BARBARA guarda su di un display il numero del letto che ha chiamato.

 

 

BARBARA                     

Beh, parli dei bambini.     

E mi sa che ne sta arrivando un altro

 

TERESA                      

Sta per schiudere un altro bell’ovetto

 

BARBARA                     

E la sorpresa la conosciamo già,

una bella femminuccia

 

TERESA e BARBARA prendono alcune cose ed escono dall’infermeria.

 

 

 

10 BANCA UFFICIO MARCO INT. GIORNO

 

 

Si apre la porta dell’ufficio, MARCO entra e si siede, ADRIANO lo guarda. MARCO sta per parlare, quando si sente bussare alla porta. MARCO alza lo sguardo e vede la porta che si apre, e dallo spiraglio appare il volto di CRISTINA, la segretaria del Direttore, con espressione di urgenza che senza aspettare l’invito a entrare, entra decisa con una pratica in mano.

 

CRISTINA(ad ADRIANO con finto dispiacere)

Mi scusi per l’intrusione,

ci vorrà solo un istante.

Grazie

 

ADRIANO sorride annuendo.

                            

CRISTINA (a MARCO diretta)

Il Direttore dice che manca

solo la tua firma per chiudere

questa pratica

 

MARCO (costernato ad ADRIANO)    

Scusa, solo un momento 

 

Prende il fascicolo dalle mani di CRISTINA, lo legge e chiede.

 

MARCO                       

Ma, abbi pazienza,

non mancano quelle altre

garanzie richieste? 

 

CRISTINA un po’ impacciata, nervosa ma decisa.

 

CRISTINA                    

Il Direttore ha detto che è

tutto a posto,

manca solo la tua firma.

Ne è stato già discusso 

 

Poi con velata complicità.

 

CRISTINA                    

Ricordi, vero. 

 

MARCO in stato di frustrazione.

 

MARCO (borbottando tra sé)  

Tutto a posto,

e sì ne abbiamo discusso.

 

MARCO firma, richiude la cartella e la fa prendere a CRISTINA

che saluta con un gesto ed esce. MARCO piega la testa sulla

scrivania.

 

ADRIANO                     

MARCO, che c’è,

tutto bene? 

 

MARCO rialza la testa e cerca di darsi un contegno.

 

MARCO (stizzito)            

Tutto bene,

e come no,

tutto bene 

 

ADRIANO                     

Allora è passato

 

MARCO                       

Eh, come no 

 

ADRIANO                     

Non mi sembri convinto

 

MARCO reagisce come se la colpa fosse di ADRIANO.

 

MARCO                       

Convinto che qui si sta minando

l'integrità di questa banca.

Tu non lo sai ma stai per

creare un mondo di bancari disoccupati.

Stai cercando di mettere me e la

mia famiglia sul lastrico? 

 

ADRIANO (sbigottito)        

Ma sei impazzito? 

 

MARCO (sarcastico)          

Ti sembro forse pazzo perché cerco

di difendere la mia famiglia da

persone come voi, che volete

il nostro denaro per fare la

bella vita. Eh!  

 

Poi serio e dispiaciuto continua.

 

MARCO                       

Scusa ADRIANO, 

è che certe volte non so più

cosa sto facendo, con chi

sto lavorando e per chi lo sto facendo.

Sono circondato da iene,

da sciacalli con l’acquolina

in bocca mentre sognano di

accaparrare ogni cosa

 

ADRIANO (confuso)           

Scusa ma non ti seguo,

veramente

 

MARCO come svegliatosi da un incubo.  

 

MARCO                       

No, no scusami tu,

è che vedi,

 

Poi ci ripensa e continua.

 

MARCO                       

Beh, lasciamo perdere

 

MARCO (guarda negli occhi ADRIANO)

Comunque, alla fine della fiera,

devi mettere l’appartamento a garanzia

 

ADRIANO (deluso)            

Mi avevi assicurato che la

dichiarazione dei redditi ,

 

MARCO (scimmiottando SERGIO)

La dichiarazione dei redditi,

con la crisi del lavoro che c’è,

ti si potrebbe dimezzare domani,

non che io mi auguri questo,

ci mancherebbe, ma oggi è così,

domani chissà.

Vedi, l’economia fluttua

 

Continua a scimmiottare SERGIO.

 

MARCO (continua)            

Capisci, sei fluttuante caro amico mio.

E quindi anche tu sarai d’accordo

con me che un’immobile messo a

garanzia farebbe correre questa

pratica come un lampo,

senza intoppi e inutili perdite

di tempo

 

ADRIANO                     

Ma MARCO, l’appartamento proprio no.

Mi pare eccessivo

 

MARCO (ribadisce)           

Esatto! Proprio no,

proprio eccessivo

 

MARCO si alza in piedi e fatto il giro della scrivania si avvicina

ad Adriano e lo invita ad alzarsi

 

MARCO                       

ADRIANO, amico mio,

cerca di non andare scoperto.

Sarà un po’ dura,

ma sempre meglio che avere

sulla testa

una spada di Damocle

 

MARCO (con un po’ di ottimismo)  

Ma non demordiamo,

vedrai che qualcosa cambierà.

Le cose si aggiusteranno,

aspettiamo un po’,

magari fra qualche mese

 

ADRIANO                     

Scusa se ti ho fatto

perdere tempo

 

MARCO                       

Sono io che devo scusarmi per non a

ver valutato tutte le possibili

varianti impazzite che una richiesta

di denaro genera.

Sono stato poco attento,

troppo fiducioso

 

Si stringono la mano e si abbracciano.

 

ADRIANO                     

Ciao, saluta TERESA

 

MARCO                       

Ciao ciao,

grazie,

anche te saluta Maria

 

MARCO (continua)            

ADRIANO, organizziamo una

cenetta, è un po’ che non

stiamo insieme

 

ADRIANO (annuendo)          

Certo, certo, lo dico a Maria.

Lo sai meglio di me che alla fine

decidono e organizzano loro

 

Sorridono entrambi e MARCO chiude la porta del suo ufficio. Si

siede e imprecando getta con rabbia la pratica di ADRIANO nel

cestino. Le mani sul viso che esprime disorientamento e rabbia.

Poi riprende la pratica dal cestino, la guarda e dice a voce

alta.

 

MARCO                       

Ma non finisce qui,

e no,

non deve e non può finire qui

 

Ripone la pratica in un cassetto.

 

 

11 IPPOTERAPIA EST.GIORNO

 

 

ROBERTO arriva all’associazione e saluta i suoi colleghi poi si incammina verso una giovane signora con un bambino Fabio intorno agli 8 anni con la sindrome di down. Sorridendo si rivolge a Fabio.

 

ROBERTO                     

Ciao grande cavaliere.

Oggi cavalcheremo insieme fino

ai confini del mondoooo

 

Fabio ricambia nel suo modo. ROBERTO poi saluta la madre di

Fabio che gli dice.

 

MARTA                       

Ciao ROBERTO. Eh, oggi non

è giornata. L’ho quasi dovuto forzare.

Lo sai quanto ama i cavalli,

gli ho dovuto giurare che c’eri tu.

E sinceramente quando ti ho visto,

uff, ho visto anche il sole

nei suoi occhi

 

ROBERTO a questo punto si disinteressa di Marta e si concentra

su Fabio. Lo prende per la mano e si avviano verso l’interno.

Dopo tre passi ROBERTO si ferma e dice a Fabio.

 

ROBERTO                     

Beh, non si saluta la mamma

 

Fabio si gira e saluta meccanicamente con la mano.

 

ROBERTO                     

Oh, ma quanto entusiasmo.

Vai subito a darle un bacio

 

Fabio a suo modo va da Marta che lo bacia, poi torna da

ROBERTO. I due per mano si allontanano mentre ROBERTO dice.

 

 

ROBERTO                     

Caro Fabio, ora ti dico un segreto,

mi raccomando è un grosso segreto.

Oggi cavalcheremo nella prateria

insieme agli indiani

 

Guarda il bimbo che non sembra entusiasta, quindi continua.

 

ROBERTO                     

Forse preferisci galoppare

sulla Via Lattea?

 

Fabio si ferma lo guarda e annuisce. ROBERTO in modo

trionfante.

 

ROBERTO                     

Bene, allora oggi selleremo

Pegaso il bianco cavallo volante

 

ROBERTO guarda con attenzione più avanti, come per cercare

conferma a quanto ha detto (ci sono dei cavalli ma non

bianchi). Poi continua.

 

ROBERTO                     

Beh, se non è proprio bianco fa

lo stesso, no?

 

FABIO lo guarda.

 

ROBERTO (alzando un po’la voce)  

Bene, allora,

universo,

stiamo arrivando

 

Alza un braccio del bimbo in segno di trionfo, poi come se

avesse fatto qualcosa di sbagliato, si guarda indietro verso

Marta e con complicità, abbassandosi verso il bimbo, gli dice.

 

ROBERTO                     

Sssshhh, è un segreto.

Dai batti il cinque

 

I due si danno il cinque mentre ROBERTO fa un dolce cenno

d’intesa con Marta, sollevata.

 

 

 

12 GIARDINO PUBBLICO PRATO EST. GIORNO

 

Su di un prato il gruppetto parlotta. Si avvicina un giovane

(Riccardo) che li saluta, è un collega universitario. PAOLA si

irrigidisce e guarda MASSIMO di sottecchi.

 

PAOLA (alzandosi)           

Ciao ragazzi, io vado

 

MASSIMO

Dove?

 

PAOLA                       

Ho dei colloqui di lavoro

 

MASSIMO                     

Ti accompagno

 

PAOLA                       

No, no.

Stai pure

 

MASSIMO non sente ragioni, si alza, saluta tutti e prendendo

per mano PAOLA si avvia con lei.

 

 

 

12 GIARDINO PUBBLICO VIALETTO EST. GIORNO

 

MASSIMO                     

Devo parlarti

 

Mentre camminano PAOLA dice a MASSIMO.

 

PAOLA                       

Che mi vuoi accusare di a

ver provocato anche lui?

 

MASSIMO                     

Lui chi?

 

PAOLA                       

Riccardo

 

Poi continua con acidità.

 

PAOLA                       

O con qualsiasi altro maschio

nelle vicinanze

 

MASSIMO (la ferma e dice)

Dai non fare così.

ne abbiamo già discusso

 

PAOLA                       

Ma non mi sembra di aver raggiunto

qualche risultato

 

MASSIMO                     

Non è vero, ci ho riflettuto tanto,

e sono giunto a una conclusione

 

Silenzio.

 

PAOLA (serissima)           

Allora? Quale?

 

MASSIMO la guarda dritto negli occhi per qualche secondo.

                           

MASSIMO                     

Che, che sono un cretino

 

PAOLA (acida)               

Questa non è una novità

 

Poi, un leggero sorriso si manifesta sulle labbra dei due

ragazzi.

 

MASSIMO                     

Sto rischiando di perderti per,

per,

 

PAOLA                       

Perché appunto sei un cretino,

e questa tua maledetta gelosia

mi offende! Mi consideri un’ochetta

scema che va a stuzzicare tutti i

maschi del mondo? O pensi che io

sia una tua proprietà?

 

MASSIMO                     

Dai non ricominciamo,

ieri sera mi sembrava che ci

fossimo chiariti

 

PAOLA                       

Io mi sono chiarita e ho

capito che così non può

continuare

 

MASSIMO                     

Lo so, e io non posso pensare

di finire questa storia

 

PAOLA                       

Ma se non cambia qualcosa,

anzi è solo questa maledetta cosa

che deve cambiare

 

MASSIMO                     

Cambierà, te lo giuro

 

PAOLA                       

Me lo hai già detto e ridetto,

poi alla prima occasione

si ricomincia

 

MASSIMO                     

Questa volta però

 

PAOLA (lo interrompe e lo guarda fiso)

Questa volta è l’ultima volta.

Non ci saranno altre possibilità.

O cambi tu,

o cambio io aria

 

MASSIMO                     

Vedrai, ora ho capito.

Lo sai che ti amo

 

PAOLA                       

Lo so, ma non basta.

Oltre all’amore ci deve essere

il rispetto e la fiducia.

Anch’io ti amo, ma voglio essere me

stessa anche quando ci sei tu

e gli altri.

Voglio essere sempre felice di

incontrarti senza dover essere un'altra

se è presente un uomo che tu vedi

come avversario.

Tu sei il mio uomo,

te lo vuoi mettere in testa?

 

MASSIMO (scherzosamente)    

Allora tu mi consideri una

tua proprietà?

 

Poi vedendo l’espressione perplessa di PAOLA, sorridendo

continua.

 

MASSIMO                     

Dai scherzavo

 

Le si avvicina e la bacia sulle labbra. Lui morbidamente, lei

invece rimane con le labbra indurite, serrate. Poi appena i

visi si sono allontanati PAOLA lo guarda fisso negli occhi,

poi addolcendo lo sguardo.

 

PAOLA                       

Brutto pezzo di cretino

 

E lo bacia con più passione.

 

PAOLA                       

Ora devo andare o farò tardi

 

MASSIMO                     

Ti accompagno

 

PAOLA                       

No, lo sai che preferisco

affrontare da sola questi colloqui.

E non insistere

 

MASSIMO (vinto)             

Ok. A che ora ci vediamo

stasera?

 

PAOLA                       

Ti telefono dopo.

Non lo so,

sono un po’ stanca

 

MASSIMO                     

Dai facciamo qualcosa insieme.

Dopo che ho finito le prove

con il gruppo potremmo vederci.

Sai hanno aperto quel nuovo

locale in centro

 

PAOLA                       

Non lo so,

anche Giorgia stava organizzando

qualcosa,

poi ti faccio sapere

 

MASSIMO                     

Come fai? Sei senza telefono

 

PAOLA                       

Passerò dopo a casa a riprenderlo.

Certo oggi è proprio una giornata

da fare di corsa

 

MASSIMO                     

Per questo sarebbe meglio che

ti accompagnassi

 

 

PAOLA lo guarda con rimprovero. MASSIMO non insiste. Si salutano baciandosi velocemente e si separano. PAOLA mentre va via pensa.

 

PAOLA (fc)                  

Stai sulle spine eh,

ma questa è una piccola punizione

te la meriti, mio stupido amore

 

 

 

 

13 OSPEDALE INT GIORNO MEDICHERIA

 

TERESA e BARBARA entrano in medicheria mentre ancora si stanno togliendo gli abiti sterili.

 

BARBARA                     

È sempre una grande emozione quando

vedo una nuova vita venire al mondo,

non riesco a farci l’abitudine

 

TERESA                      

Ogni volta per me è come assistere

a un miracolo

 

BARBARA                     

Io ricordo ancora quando vidi uscire

i miracoli dalla tua di pancia

 

TERESA                      

E sì, non riuscivano ad arrivare.

Tanti anni di attesa,

e poi quando le speranze erano

al lumicino, lo sai che

avevamo ormai deciso di

adottare un bimbo

 

BARBARA                     

Invece, prima uno poi l’altra.

Ti sei regalata due splendidi

figlioli

 

BARBARA (continua)          

E tutti e due nelle mie mani.

Ricordo ancora lo sguardo preoccupato

che mi facesti appena nato ROBERTO,

e quando ti feci l’occhietto,

mi regalasti uno dei sorrisi

più belli del mondo

 

TERESA                      

Non saprei vivere senza,

e già il pensiero che un

giorno possano lasciare la

casa per vivere da soli

 

BARBARA                     

Ci farai l’abitudine,

mica scompaiono.

Anche per me non è stato facile,

poi lo sai i miei tre pargoli

se ne sono andati presto,

e tranne Manuel che sta all’estero,

alla fine, me ne ritrovo sempre uno

che gira per casa.

dopotutto non se ne vanno mai

completamente.

sono come le rondini,

il loro nido non lo scordano mai

 

TERESA                      

Poi io ho il mio metodo,

come il violino di Frankenstein junior

attira il mostro,

io ho il ciambellone.

Basta che sparga la voce e

il suo profumo, che arrivano

annusando l’aria come cagnolini

che cercano l’osso

 

TERESA mima l’annusare e scimmiottando i figli dice.

 

TERESA                      

Sniff, sniff,

mamma, mamma,

hai fatto il ciambellone?

 

TERESA (continua)           

Vederli felici come bambini

per una così piccola cosa,

mi mette di buon umore e

mi fa iniziare bene la giornata

 

BARBARA                     

Mi parli sempre di questo

ciambellone, ma io ancora dopo

tutti questi anni non sono

ancora riuscita ad assaggiarlo

 

TERESA                      

E che ci vuoi fare,

lo divorano.

Ma la prossima volta ne faccio due.

Giuro. E uno lo porto qui per te

 

BARBARA                     

Perché non mi dai invece

la ricetta

 

TERESA (seria)              

Ma che dici.

La ricetta è segreta.

Poi dovrei ucciderti

 

Si guardano, poi entrambe ridono.

 

 

14  CAMPO DA TENNIS EST GIORNO

 

 

Dopo una rincorsa verso una palla corta, MARCO si appoggia ansimante alla rete e dice.

 

MARCO                       

Certo che ho sposato una gran bugiarda.

 

 

15 CUCINA INT SERA

 

 

TERESA in cucina sforna qualcosa dal forno, LAYLA è incuriosita si avvicina a TERESA, ma viene distratta e si avvia scodinzolante verso la porta di ingresso. ROBERTO apre la porta ed entra in casa. Mentre si toglie lo zainetto è attirato da un odore proveniente dalla cucina, e sembra sniffare l’aria. Si abbassa per accarezzare LAYLA e rivolto verso la cucina a voce alta.

 

ROBERTO

Ciao Mamma,

Finalmente hai fatto il ciambellone

 

TERESA (fc incredula ma allegra)

Finalmente?

Ma se non faccio altro.

Anche l’altra settimana

 

Nel mentre ROBERTO è entrato in cucina e abbraccia la madre salutandola.

 

TERESA (affettuosa)

Ciao amore mio,

Pensa che questa volta raddoppio

 

ROBERTO

Mi sfugge la festa di qualcuno?

Ah, sì, il mio compleanno

 

 

TERESA

Che stupido goloso che non sei altro.

Non è il tuo compleanno.

Voglio fare una sorpresa a BARBARA.

È da tanto tempo che le narro del

mio mitico ciambellone, che

è arrivato il momento di farglielo

assaggiare.

 

TERESA (dubbiosa)

E se poi non le piace?

 

ROBERTO

Impossibile. Beh,se rimane delusa

fattelo riportare che ci penso io

 

Entrambi sorridono.

 

ROBERTO

Chi c’è in casa?

 

TERESA

Io e te,

a momenti arriveranno

vedrai.

È quasi pronto

 

 

 

16 INGRESSO INT SERA

 

 

LAYLA va verso la porta di ingresso mentre si sente la serratura scattare. Entra MARCO con il borsone da tennis che poggia in terra e accarezza LAYLA che aveva approfittato della mano bassa di MARCO per cercare coccole.

 

MARCO ( a voce alta verso la cucina)

Sono tornato

 

TERESA (fc)

Ciao amore siamo in cucina

 

MARCO rivive un breve flash back della mattinata in banca e la faccia sconsolata di ADRIANO, e muta la sua espressione da sorridente a crucciata.

 

MARCO

Seguo il profumo e vi raggiungo

 

 

 

17 CUCINA INT SERA

 

 

MARCO entra in cucina e va da TERESA  che ricambia il suo bacio sulle labbra.

 

ROBERTO

Ciao papà

 

MARCO

Ciao ROBERTO

 

TERESA (a MARCO con leggera preoccupazione)

Allora com’è andata?

 

MARCO (fingendosi distratto da qualcosa in cucina)

Ah, bene, come al solito.

Comunque, avevi ragione

 

MARCO si avvicina a TERESA con aria spavalda.

 

MARCO

Non per vantarmi ma sono

ancora in gran forma.

Sono fatto per il tennis

 

MARCO si interrompe come se avesse da compiere un’improrogabile faccenda.

 

MARCO prende la via dell’ingresso mentre dice.

 

MARCO

A proposito vado a

mettere i panni in lavatrice

 

 

 

 

18 INGRESSO INT SERA

 

MARCO Raccoglie la borsa da tennis, mentre TERESA, che lo aveva seguito lo ferma decisa.

 

TERESA (seria)

Ma quando mai hai fatto il bucato?

Non sapresti neanche accenderla

la lavatrice.

MARCO cosa stai cercando di

nascondermi?

Che cos’è successo?

 

MARCO (

In effetti non è successo niente.

Niente di niente

Sarebbe dovuto succedere qualcosa,

ma non è successo niente

 

TERESA

Non dirmi che centra ADRIANO

 

MARCO annuisce.

 

TERESA (basita)

Come, una pratica facile facile

 

MARCO

E lo so.

Ma mancano delle garanzie e

mi devi credere,

Sono più sbigottito di te.

Ma niente, addirittura la

casa a garanzia è sinceramente

inaccettabile

 

TERESA (rammaricata)

E ADRIANO come l’ha presa?

 

MARCO

Così, sai quanto è bravo ed

educato quel ragazzo.

Gli ho detto di cenare insieme

una sera di queste

 

TERESA

Certo, hai fatto bene.

Domani chiamo Maria e

ci organizziamo

 

TERESA abbraccia MARCO.

 

TERESA (comprensiva)

Sono sicura che ce l’hai messa tutta

 

MARCO (con frenata veemenza)

Io ci ho provato,

Mi sono però sentito in battaglia

Contro i mulini a vento,

Ci teneva tanto ADRIANO

 

TERESA

Ok, adesso vatti a mettere comodo,

tra poco è pronta la cena

 

TERESA fa per andare in cucina, si gira verso MARCO e gli dice.

 

TERESA (sorridendo)

E lascia stare quella borsa.

Ci penso io

 

MARCO (rispondendo al sorriso)

Come sempre

 

TERESA mentre si dirige verso la cucina pensa ad alta voce.

 

TERESA

Strano che Paoletta ancora

non è tornata. E nemmeno si è

fatta sentire

 

 

19 CUCINA INT SERA

 

 

TERESA (a ROBERTO)

Hai sentito PAOLA oggi?

 

ROBERTO (pensando alla risposta)

Riflettendoci bene in effetti

oggi non l’ho sentita

 

TERESA (mentre prende il suo cellulare)

Provo a chiamarla

 

TERESA mette il vivavoce al telefono che poggia sul tavolo e continua a cucinare. Dal cellulare arriva il messaggio di telefono spento o non raggiungibile. Mentre TERESA si accinge a spengere il telefono, suona il campanello della porta di entrata. TERESA con un sospiro di sollievo si avvia all’entrata.

 

MARCO dal bagno urla.

 

MARCO (fc)

Hanno suonato,

Sono in doccia

 

 

TERESA (in risposta a MARCO)

Ho sentito, vado io

 

Poi continua tra sé.

 

TERESA (pensando a PAOLA)

Come al solito avrà dimenticato

le chiavi. Ma dove ha la testa

 

 

20 INGRESSO INT SERA

 

TERESA parla mentre apre la porta.

 

TERESA

È tornata la smemorata

 

Sull’uscio invece di PAOLA c’è MASSIMO con aria preoccupata.

 

MASSIMO (nervoso parla a mitraglia)

Buonasera signora.

Scusi il disturbo, è che non

riesco a parlare con PAOLA.

So che è un po’ arrabbiata,

ma non mi risponde al telefono,

così ho pensato di passare

 

TERESA un po’ delusa di non aver aperto a PAOLA, sorride a MASSIMO.

 

TERESA

Vieni.

Entra, Paoletta non è ancora

tornata, ma sarà

qui a momenti.

Entra

 

MASSIMO entra e TERESA prima di chiudere dà un’occhiata sul pianerottolo, come sperasse in uno scherzo dei ragazzi.

 

TERESA (a MASSIMO)

Puoi fermarti a cena se vuoi.

È quasi pronto

 

MASSIMO

Non vorrei disturbare

 

TERESA

Ma dai.

Sei di famiglia

 

 

 

 

21 CUCINA INT SERA

 

TERESA e MASSIMO entrano in cucina.

 

TERESA

Guarda chi è arrivato?

 

ROBERTO si gira verso di loro.

 

ROBERTO

Ciao Massimì.

Ma dov’è PAOLA?

Stavate insieme no?

 

MASSIMO

L’ho vista dopo l’esame.

E poi non mi risponde né alle

Chiamate né ai messaggi

 

ROBERTO

Avete litigato?

 

MASSIMO

No, cioè sì. Ma

sembrava le fosse

passata, e invece sembra

sparita

 

 

MASSIMO si interrompe perché MARCO entra in accappatoio. MARCO aveva sentito quanto detto da MASSIMO, si guarda in giro e non vedendo PAOLA sembra collegare le cose.

 

MARCO (un po’ allarmato)

Chi non risponde? Sparita?

PAOLA? Di solito al primo

squillo,

 

TERESA all’improvviso lascia ciò che stava facendo ed esce dalla cucina.

 

MARCO la vede e rimane interdetto.

 

MARCO (a TERESA)

Ma che succede?

Ti vedo preoccupata,

Mi devo preoccupare?

 

TERESA (fc)

No, è tutto a posto

deve solo verificare

 

 

 

22 STANZA DI PAOLA INT SERA

 

 

TERESA

Ecco perché non risponde al cellulare.

È qui, ed è pure scarico

 

 

23 CUCINA INT SERA

 

 

TERESA torna in cucina e mette il cellulare di PAOLA in carica. Prova ad accenderlo ma deve aspettare che la carica del cellulare lo permetta.

 

Nel mentre MASSIMO dice.

 

MASSIMO

Eppure, mi aveva detto che

sarebbe passata a riprenderlo

nel pomeriggio

 

TERESA è ormai in allarme, si avvicina ai fornelli e li spegne.

 

TERESA (serissima a tutti)

Io non voglio allarmarmi né

allarmare voi, ma dobbiamo

cercare PAOLA.

Chiamiamo i suoi amici

 

TERESA (a MASSIMO)

Tu conosci meglio di noi

gli amici dell’università

 

MASSIMO

Certo

 

TERESA (categorica continua)

Bene, chiamali

 

Poi si rende conto di essere stata dura con MASSIMO, così lo accarezza in volto con affetto.

 

TERESA

ROBERTO anche tu chiama

 

ROBERTO

Sto cercando nella rubrica.

Hai pensato a qualcuno in

particolare?

 

Il cellulare di PAOLA emette un suono che per un istante sembri fermare il tempo con gli sguardi di tutti rivolto verso quell’oggetto.

 

MASSIMO

Si è caricato un po’.

Forse potremmo accenderlo

 

TERESA prende il cellulare e lo accende. TERESA dopo aver visto qualcosa sullo schermo, con un leggero sorriso guarda MASSIMO e gli dice.

 

TERESA (a MASSIMO)

Non ha neanche una password.

Dovresti fidarti di più di

questa ragazza

 

Da cellulare arrivano messaggi audio di numerose notifiche.

 

TERESA

Decine di messaggi

 

MASSIMO

Sì anche i miei.

Ma non li ha letti

 

MARCO (un po’ irritato)

Certo il telefono era a casa,

come pensi che potess,

 

Il cellulare squilla nelle mani di TERESA che colta alla sprovvista per poco non lo fa cadere. Legge sul display il nome di NADIA.

 

TERESA

È il numero di NADIA.

 

TERESA (risponde)

Pronto

 

NADIA (irritata e preoccupata)

Ce l’hai fatta a rispondere.

Avrò chiamato mille volte.

Ma sei scema a sparire così

 

TERESA (interrompendola)

NADIA sei tu?

Io sono TERESA e PAOLA

ancora non è rientrata,

e siamo un po’ in apprensione.

Il suo cellulare è qui, e

speravo fosse lei che

telefonasse dal tuo

 

NADIA

Sparire così senza avvertire

non è da PAOLA

 

TERESA

Avevate un appuntamento?

 

NADIA

Non proprio, ma ci

sentiamo decine di volte

al giorno e oggi no

 

TERESA

Tu non sai chi ha potuto vedere

nel pomeriggio, io non so che fare

non so chi chiamare

 

NADIA

Signora TERESA faccio un giro

di telefonate con gli amici

e cercheremo di trovarla

 

TERESA

Grazie NADIA

come ci sono novità ci

sentiamo.

Grazie, Grazie,

a dopo

 

TERESA chiude la telefonata.

 

TERESA (a ROBERTO e MASSIMO)

So che sembrerà inutile,

ma vi va di fare un giro nell’isolato

e vedere se c’è la macchina parcheggiata,

magari,

 

TERESA (continua sorridendo nervosamente)

,si è addormentata sul sedile

 

ROBERTO

Sì che stupidi perché

non ci abbiamo pensato prima

 

ROBERTO (a MASSIMO)

Dai andiamo, non dovrebbe

aver parcheggiato lontano

e magari è come dice mamma

 

MASSIMO e ROBERTO si dirigono all’uscita ed escono parlottando tra loro. MARCO è in balia della tensione e guarda TERESA in cerca di certezze.

 

MARCO

Allora che facciamo?

 

 

TERESA

Aspettiamo che tornino i ragazzi,

intanto vieni, mangia qualcosa

mentre io do un’occhiata

al cellulare, magari, boh non lo so.

Se non troviamo nulla chiameremo

gli ospedali

 

MARCO (spaventato)

Gli ospedali!

Mi sembra esagerato

 

TERESA

Che altro possiamo fare?

Ho una sensazione strana

MARCO per favore stammi vicino

 

MARCO (tranquillizzante)

Ma dai vedrai,

avrà trovato traffico

 

TERESA

È troppo tardi, ormai

dovrebbe essere qui, oppure

dovrebbe già aver trovato il modo di

avvertire del ritardo

 

TERESA si appresta a mettere la frittata su di un piatto per MARCO.

 

MARCO

Non ho fame,

mi sento impotente non

so che fare

 

TERESA lascia il piatto, prende il cellulare di PAOLA e lo dà a MARCO

 

TERESA

Tieni, vedi se ci sono

numeri per noi utili.

Forse degli appuntamenti

che aveva nel pomeriggio?

Io vado a vedere se nel computer

ci sia qualche riferimento.

E speriamo che non ci sia password

neanche lì

 

TERESA esce dalla cucina e va in camera di PAOLA. Stacchi veloci sui due (CUCINA CAMERA PAOLA)che tra il telefono e computer cercano di rintracciare informazioni utili.

 

 

 

24 CUCINA INT SERA

 

TERESA entra in cucina. MARCO la guarda con speranza.

 

MARCO

Trovato niente?

 

TERESA

Niente, tu?

 

MARCO (deluso)

No, macché,

non so neanche cosa cercare

 

TERESA (decisa)

Ok, aiutami a cercare i numeri

degli ospedali

 

MARCO sembra assente.

 

TERESA(con decisione)

Forza, sveglia,

 

MARCO sembra riaversi.

 

MARCO

Sì,sì.

Gli ospedali

 

 

25 EST. NOTTE IN STRADA

 

 

ROBERTO e MASSIMO si sono divisi e girano nel quartiere in cerca dell’auto di PAOLA, dopo un po’ si rincontrano davanti al portone. Parlottano tra loro e dalla mimica si evince che non hanno trovato l’auto. ROBERTO con le chiavi apre il portone ed entrambi vi entrano.

 

 

26 INGRESSO INT NOTTE

 

MASSIMO e ROBERTO entrano in casa.

 

ROBERTO

Mamma siamo noi,

 

TERESA dalla cucina.

 

TERESA (fc)

Trovato l’auto?

 

ROBERTO

No mamma. Ti avrei chiamata

 

I due ragazzi si dirigono in cucina.

 

 

27 CUCINA INT NOTTE

 

TERESA (al telefono)

Grazie comunque,

se dovesse sapere qualcosa

può gentilmente richiamarmi,

grazie, grazie.

questo era l’ultimo

 

TERESA si mette per un attimo le mani sul volto, poi si alza in piedi e quasi solennemente dice.

 

 

TERESA

Non ci resta che andare dai carabinieri

e denunciare la scomparsa

 

ROBERTO

Prima dovremmo chiamare gli ospedali

 

TERESA

Io e tuo padre li abbiamo

chiamati tutti quelli in

zona, nessun riferimento

a una ragazza sul tipo di

PAOLA è stata al pronto

soccorso

 

ROBERTO si attiva e mentre si reca nella stanza di PAOLA dice a TERESA

 

ROBERTO

dovremmo portare delle foto di PAOLA

 

TERESA

Sì, sì. Giusto.

Guarda nel pc e stampane

qualcuna dove si veda

ben,

 

MASSIMO segue ROBERTO.

 

MARCO quasi balbetta tra sé.

 

MARCO

Carabinieri, scomparsa,

PAOLA, scomparsa,

 

TERESA si pone davanti a MARCO e lo scuote.

 

TERESA (veemente)

Insomma ti vuoi alzare e

fare quello che un capo famiglia

fa in questi casi?

 

MARCO scosso la guarda come se la vedesse per la prima volta, poi torna in sé e cercando di assumere un aria decisa chiede.

 

MARCO

Che devo fare?

 

TERESA cerca di parlare con calma.

 

TERESA

Adesso andiamo tutti dai carabinieri e tu

che sei – con enfasi- il capo famiglia

prendi in mano la situazione e fai

ricercare subito tua figlia.

 

TERESA guarda fisso MARCO che non sembra aver la possibilità di prendere il comando delle operazioni.

 

TERESA (con fermezza)

MARCO sei un maschio e

staranno a sentire più

a te che a una madre

spaventata.

Va bene? Diamoci

tutti una svegliata!

 

TERESA (rivolta verso camera di PAOLA)

Ragazzi avete trovato delle foto?

 

MASSIMO (fc)

Sì signora un paio

 

ROBERTO (fc)

Ora le stampo

 

TERESA fa per avviarsi verso la stanza di PAOLA, poi si ferma e quasi si lascia cadere su una sedia, provata anche lei da tanta ansia. MARCO le si avvicina come temesse un malore della moglie.

 

MARCO (preoccupato)

Che c’è non ti senti bene?

 

TERESA

È tutto a posto,

sto solo riflettendo

 

MARCO

Se non te la senti andiamo io

e i ragazzi. Puoi aspettare

qui, magari paoletta rientra

 

TERESA

No, no.

Sono pronta

 

TERESA si alza e seguita da MARCO va nella camera di PAOLA.

 

 

28 CAMERA PAOLA INT NOTTE

 

TERESA e MARCO entrano in camera. la stampante ha appena finito di stampare una fotografia di PAOLA. ROBERTO la prende in mano e la mostra alla madre.

 

ROBERTO                     

In questa è proprio lei,

le sue espressioni caratteristiche,

la faccia da impunita

 

TERESA (frenando la commozione)

Dai, non fare lo stupido.

Però sì è proprio lei,

la mia paoletta

 

(PPP occhi di TERESA gonfi di lacrime)

 

 

 

29 STAZIONE DEI CARABINIERI EST NOTTE

 

MARCO suona al campanello dei Carabinieri. Si fa attendere la risposta.

 

MARCO                       

Non ci sono

 

TERESA                      

Ci sono le luci accese.

Poi sono carabinieri, non hanno orario

 

MARCO                       

Allora, che aspettano.

Questi sembrano averlo

un orario

 

Mentre sta per premere di nuovo il campanello, una voce maschile risponde al citofono.

 

BARBARA                     

Finalmente

 

CITOFONO

Sì, buonasera.

Come posso esservi utile?

 

MARCO

Buonasera, dovremmo denunciare

la scomparsa di una ragazza

 

CITOFONO

Da quanto tempo è scomparsa?

 

MARCO

Da ore, adesso non,

 

TERESA (spazientita)

Ascolti, forse se ci aprisse potremmo

spiegargli la situazione di

persona

 

Dopo qualche secondo di silenzio, scatta la serratura del portone d’ingresso della caserma. Entrano tutti.

 

 

30 STAZIONE DEI CARABINIERI SALA D’ATTESA INT NOTTE

 

All’interno c’è una grande sala d’attesa, deserta, con quattro sportelli con un vetro blindato. Al momento sembra che non ci siano addetti dietro gli sportelli.

 

MARCO sospinto da TERESA si fa avanti e chiede.

 

MARCO

C’è qualcuno?

 

Si vede una persona che prende posto dietro uno sportello.

 

CARABINIERE 1

Buonasera.

Prego ditemi qual è il problema

 

Tutti si sono avvicinati allo sportello aperto.

 

MARCO

Buonasera, mia figlia PAOLA

Non è rientrata questa sera a cena

E non ha avvertito che

 

CARABINIERE 1

È già capitato altre volte?

 

MARCO

No, mai!

Ha sempre avvertito per

qualsiasi ritardo

 

CARABINIERE 1

Ci sono stati litigi,

contrasti che possano aver

contribuito a un allontanamento?

Magari potrebbe essere una

banale ripicca

 

MARCO

Ma no!

Siamo una famiglia unita,

non abbiamo di questi problemi

 

MARCO si gira verso TERESA cercando la sua conferma, che TERESA gli dà annuendo.

 

CARABINIERE 1

Ma sa, a volte ci possono

essere problemi nascosti

 

TERESA scosta leggermente MARCO e si rivolge al CARABINIERE 1.

 

TERESA

Scusi, buonasera, io sono la

mamma e le posso assicurare che

nulla è accaduto da poter giustificare

un allontanamento volontario

 

CARABINIERE 1

Sì, capisco, ma alle volte i

genitori non sanno tante cose dei

propri figli

 

TERESA (scocciata)

Senta, noi siamo venuti

per denunciare la scomparsa di

mia figlia, e non per fare

un colloquio psicologico,

altrimenti non saremmo qui a

quest’ora di notte, quindi

ci dica cosa dobbiamo fare,

 

TERESA si gira verso ROBERTO e allunga una mano. ROBERTO le dà le foto di PAOLA. TERESA mette le foto sul passacarte dello sportello.

 

TERESA

Queste sono due foto della ragazza,

che altro possiamo darvi o dirvi per

poter iniziare le ricerche?

 

CARABINIERE 1 prende le foto e le guarda.

 

TERESA

Se ne occorrono altre,

possiamo stamparle

 

CARABINIERE 1

Se queste sono recenti,

vanno bene

 

TERESA

Recentissime.

 

Carabiniere 1 si volta all’interno dell’ufficio e si rivolge a due suoi commilitoni che sono a una scrivania.

 

CARABINIERE 1

Per favore date un’occhiata

a queste foto,e confrontatele

con quella della segnalazione

di poco fa, di quella ragazza in

stato confusionale. Magari è lei

 

Uno dei due carabinieri si avvicina e prende le foto, poi ritorna sulla scrivania all’interno. MARCO e il resto del gruppo si guardano con una punta di speranza. Dall’interno giungono le voci ovattate dei due carabinieri che stanno confrontando le foto.

 

CARABINIERE 2

No, non mi sembra la

stessa ragazza, anzi è

completamente diversa

 

Continua rivolto al CARABINIERE 3.

 

CARABINIERE 2

Tu che ne pensi?

 

CARABINIERE 3

No assolutamente

 

Poi continua a voce più bassa.

 

CARABINIERE 3

E poi questa è proprio bella.

Vedrai che si è andata a divertire

con qualcuno, altro che scomparsa.

Lo sai oggi le ragazzette sono un

po’ tutte delle zoccolette

 

Pur avendo abbassato la voce, nel totale silenzio dell’ambiente, il commento poco edificante del CARABINIERE 3 è stato sentito da tutti i parenti fuori dello sportello. MARCO sta per dire qualcosa, mentre ROBERTO interviene precedendo il padre.

 

ROBERTO si abbassa fino al passacarte e ad alta voce parla in direzione di CARABINIERE 3.

 

 

ROBERTO (irritato)

Scusi, scusi, ehi lei!

Cosa sta dicendo di mia sorella?

Eh! Come si permette!

 

CARABINIERE 1 (a ROBERTO)

Si calmi per favore. Avrà frainteso.

Non è successo niente

 

ROBERTO (infuriato)

Niente!?

 

ROBERTO comincia a sbattere la mano aperto sul vetro indicando il CARABINIERE 3.

 

ROBERTO

Ehi tu, allora che dicevi,

Vieni qui a dirmelo in faccia.

Pensi di nasconderti dietro la divisa?

 

CARABINIERE 1 si alza in piedi dietro il vetro e rivolto a ROBERTO.

 

CARABINIERE 1 (a voce alta)

Si calmi o devo farla uscire.

Questa è una caserma dei carabinieri

e lei deve tenere un comportamento

rispettoso

 

ROBERTO

Appunto perché siamo qui,

non posso permettere che

si offenda mia sorella!

 

TERESA cerca di calmare ROBERTO che non sembra della stessa idea e continua a fissare carabiniere 3. Compare un'altra persona all’interno dell’ufficio che con aria scocciata si avvicina alle spalle di carabiniere 1. È SARA la più alta in grado della stazione al momento.

 

SARA (a CARABINIERE 1)

Allora che è questa confusione,

non si urla. Siamo in una,

 

ROBERTO (la interrompe)

Caserma dei carabinieri

o un bar in piazza?

 

SARA

Cosa vuole dire?

 

Interviene CARABINIERE 1.

 

 

CARABINIERE 1

I signori sono venuti per

denunciare la scomparsa di

una ragazza

 

ROBERTO

Mia sorella, e invece di fare

il vostro dovere, quello che

sapete fare è offenderla con

battutacce da strada?

È per questo che vi pagano?

 

SARA (a CARABINIERE 1)

È vero? Che battute?

 

CARABINIERE 1

È stata un incomprensione

stavamo confrontando delle

foto, sono state fraintese

alcune parole, il vetro,

 

SARA sembra aver capito cos’era successo, la sua espressione indica che forse non è la prima volta di fraintendimenti simili. Si affaccia allo sportello.

 

SARA si rivolge al gruppo dei familiari.

 

SARA

Buonasera, vi invito a venire

nel mio ufficio completeremo la

denuncia dal mio computer.

Prego

 

Poi rivolta a CARABINIERE 1.

 

SARA

Aprigli la porta

 

Scrocco che scatta.

 

 

31 UFFICIO SARA INT NOTTE

 

SARA è dietro la sua scrivania intenta a digitare sul suo PC. MARCO e TERESA sono seduti di fronte a SARA, mentre ROBERTO e MASSIMO sono in piedi dietro i coniugi. SARA ha un atteggiamento il più professionale possibile.

 

SARA

Ecco fatto, abbiamo quasi finito.

I dati ci sono tutti, i riferimenti,

i possibili spostamenti, i colloqui,

ecc. ecc.

Adesso lo invio, così saranno tutti

avvertiti e potranno iniziare l

e ricerche

 

TERESA

Cos’altro possiamo fare?

 

SARA

Quello che potevamo fare per

avvertire tutte le strutture

lo abbiamo fatto. Ora non

resta che attendere delle

segnalazioni, quando ce ne saranno

 

SARA guarda ROBERTO e sinceramente dispiaciuta gli dice.

 

SARA

E chiedo ancora scusa per

quello stupido malinteso.

Io non credo che,

 

 

ROBERTO (la interrompe)

Lei pensi pure quello che

vuole, ma non ci si comporta

così, senza il rispetto per

il dolore delle persone

 

Senza aspettare risposta esce dall’ufficio senza salutare.

 

TERESA (a SARA)

Se qui non abbiamo altro

da poter fare, abbiamo finito.

Intanto noi andiamo a cercare

PAOLA, con i nostri mezzi e

i nostri amici

 

TERESA si alza seguita da MARCO che saluta SARA con una stretta di mano.

 

MARCO (a SARA)

Grazie dottoressa.

Grazie di tutto.

 

MARCO (continua con speranza)

Che pensa la ritroveremo?

 

SARA

Faremo di tutto

 

ROBERTO fa capolino dalla porta dell’ufficio.

 

ROBERTO (ironico)

E già, siamo in una botte di ferro

 

Tutti escono dall’ufficio, tranne SARA.

 

 

32 SALA INTERNA STAZIONE CC INT NOTTE

 

ROBERTO si guarda intorno come in cerca di qualcuno, ma tranne CARABINIERE 1 la stanza è vuota.

 

 

 

33 STRADA EST NOTTE

 

TERESA e ROBERTO in strada attaccano dei volantini per la ricerca di PAOLA. TERESA è adirata con i carabinieri che secondo lei, hanno sottovalutato la loro denuncia.

 

TERESA                      

E quella che faceva finta di essere

irritata con i colleghi.

Tutta scena. Noi non contiamo nulla

 

ROBERTO                     

Non credo che lei sia stata finta

 

TERESA                      

A voi maschietti basta che vi facciano

gli occhietti dolci. L’ho notato

come ti guardava sai. Invece di

pensare a PAOLA avrebbe voluto

pensare al fratello

 

ROBERTO                     

Io non l’ho notato, comunque,

 

TERESA                      

Senti lasciamo perdere,

spero solo di non incontrarla più,

mai più

 

 

33 BAR INT GIORNO

 

Sono passati alcuni giorni e ancora non si hanno notizie di PAOLA, continuano però le ricerche dei parenti e amici. ROBERTO è in giro a piazzare volantini e a fare domande, entra in un bar con l’intenzione di attaccare il volantino alla porta d’ingresso. Si dirige alla cassa.

 

ROBERTO (alla cassiera)

Buongiorno, scusi se la

disturbo. Volevo chiederle se

fosse possibile mette in

evidenza questo volantino di

una ragazza scomparsa

 

Nel mentre, dal bancone degli avventori, c’è SARA insieme al suo collega, il CARABINIERE 3  LUCA, entrambi in borghese, che sentendo la voce di ROBERTO si gira verso di lui e gli si avvicina.

 

CASSIERA BAR

Certo, può attaccarlo

sulla vetrina d’ingresso

 

ROBERTO (alla cassiera)

Grazie,

molto gentile.

Quindi va bene lì all’entrata?

 

CASSIERA BAR

Sì, sì.

Ha bisogno dello scotch?

 

ROBERTO (sorridendo)

No, grazie, ormai sono

super attrezzato

 

ROBERTO si dirige verso l’entrata senza guardarsi intorno, proprio mentre viene raggiunto da SARA, e i due si tamponano.

 

ROBERTO (a SARA)

Mi scusi, non mi ero accorto

 

ROBERTO guarda SARA e la riconosce, e smette di sorridere.

 

ROBERTO (a SARA)            

Ma noi ci siamo già visti.

Quella sera in caserma

 

SARA                        

Sì, credevo non mi riconoscesse

 

ROBERTO (duro)              

Più che altro, avrei preferito

non avervi mai incontrato

 

SARA                        

Capisco

 

ROBERTO (sarcastico)        

Capisce, ma che vuole capire,

lei e i suoi bravi commilitoni,

buoni a fare solo battute cretine

e offensive e,

 

SARA istintivamente volta lo sguardo verso LUCA il suo collega

rimasto al bancone del bar. ROBERTO segue lo sguardo di SARA e

vede LUCA, riconoscendolo.

 

ROBERTO (acidamente)        

Eccolo, proprio lui

 

ROBERTO si volta minaccioso verso LUCA. SARA si mette davanti a

ROBERTO fermandolo.

 

SARA (a ROBERTO)            

Ci sono novità su PAOLA?

 

ROBERTO (sbarra gli occhi)  

E lo chiedete a me?

Dovreste essere voi a darmi d

elle notizie. O siete solo capaci

a denigrare il dolore altrui?

 

LUCA intanto si era avvicinato.  

 

LUCA (a ROBERTO)            

È tutta colpa mia,

la prego di scusarmi.

Sono stato un idiota,

un maleducato.

Ne ho sofferto per giorni.

Finalmente oggi mi si presenta

l’opportunità di chiedere scusa

 

ROBERTO lo guarda fisso con astio.

 

LUCA (mortificato)          

Se la fa sentire meglio,

mi colpisca, me lo merito.

Mi creda, non volevo offendervi,

non volevo. Ho fatto una battuta

cretina senza pensare al dolore

che invece mi veniva comunicato

con una richiesta disperata di aiuto

 

SARA (interviene)           

Gli creda, abbiamo discusso molto

l’accaduto in modo decisamente

animato, e le assicuro che LUCA

ci è stato davvero male.

È una brava persona

 

Poi, cercando una complicità con ROBERTO, continua.  

 

SARA                        

Sinceramente anch’io gli avrei

dato una bella lezione, ma

la violenza lascia il tempo che

trova. Comunque ci hanno

pensato i superiori a dargliela

una bella punizione

 

ROBERTO (a LUCA)            

Deve ringraziare che la mia

educazione e intelligenza,

m’impediscono di ricorrere

alla violenza

 

ROBERTO guarda SARA negli occhi.

 

ROBERTO                     

E poi voglio credervi,

mi era sembrato strano che un

simile atteggiamento fosse

tollerato all’interno delle forze

dell’ordine

 

LUCA                        

No assolutamente, tanto che

ho passato un brutto quarto

d’ora. A parte la sfuriata di SARA,

e non consiglio a nessuno di vederla

andare in collera, anche una

sacrosanta lavata di testa da

parte del Maresciallo. La prego

ancora di scusarmi e le chiedo

come poter essere utile

 

ROBERTO                     

Facendo il suo lavoro,

cercando mia sorella e, magari,

se non chiedo troppo, ritrovarla

 

SARA                        

Stiamo facendo tutto ciò che è

nelle nostre possibilità

 

ROBERTO (ironico)           

Tanto che chiedete a me novità?

 

SARA                        

Caspita, qualsiasi cosa facciamo

con lei sbagliamo

 

LUCA                        

Se le fa piacere, e non è per

farmi perdonare, le mando una

foto di sua sorella che ho modificato

graficamente, e dovrebbe

rappresentare il cambiamento del

viso dopo un periodo di stenti e

difficoltà. Magari vi può essere utile

 

ROBERTO                     

Certo, ogni aiuto è importante

 

Poi continua con malizia.

 

ROBERTO                     

Dovreste avere il mio indirizzo mail,

a meno che appena siamo usciti non lo

abbiate cestinato

 

LUCA                        

No, non si preoccupi,

siete presenti nel nostro database

 

ROBERTO                     

Se lo dite voi,

 

SARA                        

Suvvia, cerchiamo di abbattere

questo muro tra di noi

 

ROBERTO                     

Muro? Innalzato da chi?

Io sono qui a pendere dalle

vostre labbra e pensate che voglia

costruire un muro?

 

SARA                        

Non voglio dire questo,

mi creda, noi lavoriamo in mille

difficoltà, e se il rapporto con

il cittadino si logora

 

LUCA                        

Scusate, ma io devo andare,

sono di turno               

 

Poi a ROBERTO.

 

LUCA                        

Allora le mando quella foto.

E ancora mi scusi.

Arrivederci

 

Allunga la mano per salutare. ROBERTO la guarda indeciso se

stringerla o no, poi decide di farlo.

 

ROBERTO

Arrivederci

 

LUCA (a SARA)

Ciao, ci vediamo domani

 

SARA

Ciao

 

ROBERTO e SARA rimasti soli un po’ impacciati.

 

ROBERTO (a SARA)            

Lei non lavora oggi?

 

SARA                        

No, oggi sono libera

 

Poi continua.

 

SARA                        

Le dicevo che,

 

ROBERTO (la interrompe)     

Possiamo, se vuole darci del tu?

Io sono ROBERTO

 

E allunga la mano per presentarsi.

 

SARA                        

Lo so, io sono SARA

 

Si stringono la mano un po’ più intensamente del solito.

 

ROBERTO                     

Mi stava, stavi dicendo?

 

SARA                        

Che a volte non è facile operare al

massimo. Abbiamo un numero

impressionante di denunce,

ma mi devi credere, nessuno di noi si

tira mai indietro. In pochi fanno caso

agli orari, la maggior parte di noi sono

brave persone, legate alla cittadinanza

e pronte a difendere i diritti di ognuno

 

ROBERTO                     

Sembra uno spot di pubblicità progresso

 

SARA                        

Lo vedi, qualsiasi cosa

possa dire ormai hai dei pregiudizi

a prescindere

 

Squilla il cellulare di ROBERTO, che lo guarda e riconosce la

chiamata.

 

ROBERTO (a SARA)

Scusa, devo rispondere è mia madre

 

SARA annuisce. ROBERTO risponde mentre esce dal bar.

 

 

 

34 BAR EST GIORNO

 

ROBERTO (al telefono)       

Ciao Mamma, ascolta sto facendo il

giro per i volantini, e,

 

TERESA (fc)

Hanno trovato la macchina di PAOLA!

 

ROBERTO

E PAOLA?

 

TERESA(fc)

Non c’era, la stanno cercando

 

ROBERTO

Dove?

 

TERESA(fc)

Ti mando la posizione

 

TERESA dopo una piccola pausa continua con apprensione.

 

TERESA(fc)

È vicina al fiume

 

ROBERTO

Mamma stai tranquilla. C’è papà con te?

 

TERESA (fc)

Sì, è qui,

siamo qui, ti aspettiamo

 

ROBERTO

Ok arrivo subito

 

ROBERTO chiude la chiamata e SARA che nel frattempo era uscita e

messa in disparte per cortesia, gli si avvicina.

 

SARA                        

Novità?

 

ROBERTO                     

Hanno ritrovato la macchina di

mia sorella

 

SARA                        

Dove?

 

ROBERTO                     

Vicino al fiume

 

SARA sembra un po’ turbata.

 

ROBERTO                     

Che c’è?

 

SARA                        

Niente

 

ROBERTO                     

Non è una buona cosa eh?

 

SARA                        

Insomma, ma non è detto

 

ROBERTO                     

Ora devo andare

 

SARA                        

Se vuoi e non disturbo

posso accompagnarti

 

ROBERTO ci pensa un po’ su poi risponde.

 

ROBERTO                     

Meglio di no, non credo

che a mia madre possa far

piacere vederti

 

SARA                        

Immagino, comunque io sono a

completa disposizione.

Sentiamoci se vuoi

 

ROBERTO                     

Questo è il mio numero

 

E le detta il numero, che lei digita subito sul suo cellulare.

 

ROBERTO                     

Ok. Ciao.

 

SARA                        

Ti faccio uno squillo così puoi

memorizzare il mio

 

ROBERTO                     

Ok. Ciao.

 

 

 

35 ANSA DI UN FIUME EST GIORNO

 

Lungo le rive di un fiume c’è l’auto di PAOLA circondata dai carabinieri che fanno rilevazioni. TERESA e MARCO sono appena arrivati e vengono accolti da un carabiniere.

 

CARABINIERE 4          

Buongiorno, i signori Monti?

 

TERESA                      

Sì, appena ci avete avvertito

ci siamo precipitati.

Ci sono tracce di PAOLA?

 

CARABINIERE 4               

Venite, abbiamo trovato degli

oggetti personali.

Potreste riconoscerli?

 

TERESA                      

Penso di sì,

ma di lei non c’è traccia?

 

CARABINIERE 4               

Stiamo perlustrando la zona

cercando ogni indizio che

ci possa indicare il percorso

che potrebbe aver preso la ragazza.

Stanno proprio arrivando le

unità cinofile

 

Arriva un furgone.

 

CARABINIERE 4 (si volta verso il furgone)  

Eccoli

 

MARCO (frastornato)         

Ma potrebbe essere caduta nel fiume?

 

CARABINIERE 4               

Ogni direzione presa dalla ragazza

è plausibile. Stanno lavorando i

sommozzatori per scandagliare

il fondo del fiume

 

MARCO                       

Se non viene ritrovata?

 

CARABINIERE 4 sconsolato    

Purtroppo, la corrente del fiume a

volte se li porta via.

Addirittura, abbiamo ritrovato

dei corpi caduti in acqua in città,

sulla costa distante chilometri

 

TERESA s’incammina con lo sguardo lontano verso il fiume e si ferma a osservarlo. Le si avvicina una donna, EMANUELA.

 

EMANUELA (a TERESA)         

Scusi se la disturbo,

capisco che forse non è il

momento adatto, io sono EMANUELA

Bianco e conduco un programma

che tratta delle ricerche di

persone scomparse, s’intitola

#SenzaTraccia. La mia redazione

mi ha comunicato del ritrovamento

dell’auto di sua figlia

 

TERESA (indispettita)       

Come fate a sapere?

 

EMANUELA                    

Fortunatamente ho un’ottima redazione,

di persone molto sensibili, motivate e

attivissime, in costante sinergia

con gli organismi investigativi

 

TERESA sembra voler tagliare corto.

 

TERESA                      

Capisco, ma noi non vogliamo

pubblicit.

 

EMANUELA

Non è per pubblicizzare la cosa,

ma per cercare insieme di ritrovare

sua figlia coinvolgendo le persone che

potrebbero incontrarla o

che magari l’hanno già incontrata

 

MARCO intanto ha raggiunto TERESA.

 

MARCO (a TERESA)            

Chi è la signorina?

 

EMANUELA

Salve, come dicevo alla signora,

conduco un programma televisivo che

tratta di persone scomparse

 

MARCO (fiducioso)           

Avete notizie di PAOLA?

 

TERESA (interviene)         

No, loro, se ho capito bene,

cercano attraverso i telespettatori,

di avere un indizio su dove

possano essere queste persone scomparse

 

EMANUELA                    

Sì appunto, mostrando foto e

filmati di PAOLA, potremmo

trovare persone al momento e

per caso vicino a lei e

comunicarlo alla redazione.

Siamo riusciti a volte, a trovare

una traccia di alcune persone

disorientate che vagavano solitarie

e bisognose di aiuto e spesso

di cure sanitarie           

 

MARCO                       

Ma non lo so, mi sembra,

 

TERESA                      

Forse non è una cattiva idea allargare

le possibilità di ricerca

 

MARCO                       

Ma perché PAOLA dovrebbe vagare

senza meta, se non fosse

costretta da qualcuno a essere

rinchiusa. Telefonerebbe,

tornerebbe a casa.

Che fa gira come una pazza!

Una smemorata!

 

Poi perentorio continua.

 

MARCO                       

È l’Autorità che deve indagare,

non un programma televisivo che

sfrutta il dolore della gente

per fare soldi con la pubblicità

 

EMANUELA                    

Scusate, forse non ho scelto

il momento opportuno.

Me ne rendo conto, comprendo

il vostro malessere e

il disorientamento che si prova

in queste situazioni.

Facciamo così, io vi lascio i

miei recapiti e mi farebbe

piacere se poteste guardare la

trasmissione. Chissà che

non troviate positivo il

mio consiglio

 

Dà il suo biglietto da visita a MARCO, mentre arriva

ROBERTO che abbraccia la madre. EMANUELA se ne va.   

 

ROBERTO                     

Hanno trovato qualcosa? Ho sentito

che ci sono i sub

 

 

TERESA                      

Sì, non so cosa sperare

 

ROBERTO                     

Chi era quella ragazza?

 

TERESA                      

Una giornalista

 

MARCO (sprezzante)          

Uno sciacallo

 

TERESA taglia corto e dice a ROBERTO.

 

TERESA                      

Poi ti spiego.

Ora vediamo che succede

 

 

36 ANSA FIUME EST GIORNO

 

Immagini di cani che cercano e gommoni con i sub che perlustrano

un tratto del fiume. In silenzio TERESA, MARCO e ROBERTO seguono

le ricerche. Poi un carabiniere si avvicina loro e s’intuisce

che gli sta dicendo che sospendono le ricerche, che non hanno

comunque, dato nessun risultato.

 

 

37 CAMERA DA LETTO PADRONALE INT SERA

 

Immagini dei volti di pseudo selezionatori che sembrano ghermire PAOLA. Le immagini si concentrano su RENATO. MARCO urla, si sveglia all’improvviso e si tira a sedere sul letto, è ansante, sudato con le braccia protese e le mani nell’atto di strozzare.

TERESA entra in camera, accende la luce e si avvicina a MARCO.

 

TERESA                      

Ancora quegli incubi?

 

MARCO (sveglio)                      

No,

è che non riesco a dormire

 

TERESA lo accarezza e lo sospinge delicatamente sul cuscino. Appoggia la sua testa sul petto di MARCO.

 

TERESA                      

Cerca di dormire,

tutto si aggiusterà,

vedrai

 

MARCO                       

Come fai a essere sempre

così ottimista?

 

TERESA                      

Non è ottimismo,

è sopravvivenza

 

MARCO                       

Non ti sembra di vivere come

in una sorta di sospensione.

Come se tutto si fosse fermato

 

TERESA                      

Sì, e finché PAOLA non ritornerà,

saremo sospesi nel tempo e

nello spazio

 

MARCO                       

È quasi un mese ormai.

Mi sembra una vita.

E mi sembra ieri allo

stesso momento

 

TERESA                      

Sai, sono tante le famiglie

nelle nostre condizioni

 

Poi continua titubante.

 

TERESA                      

A proposito ti ricordi quella

giornalista che

 

MARCO                       

Lo sciacallo

 

TERESA                      

Non è uno sciacallo,

è una persona squisita che fa

il suo lavoro con passione

e offre un servizio importante

 

MARCO                       

Sì. Prende i soldi dalla pubblicità

 

TERESA                      

Questo non lo so,

ma l’ho conosciuta

meglio e mi ha fatto una

buona impressione

 

MARCO si tira su scansando TERESA.

 

MARCO                       

Non mi dire che sei andata

 

TERESA                      

No,cioè sì.

Ho voluto vedere di persona

e trovo che

 

Suona un allarme sul cellulare di TERESA che si alza ed esce

dalla stanza.

 

MARCO                       

Dove vai?

 

TERESA (fc)

Devo vedere una cosa,

tu dormi, arrivo subito

 

 

38 SALA DELLA TELEVISIONE INT SERA

 

TERESA accende e guarda la tv. Va in onda il programma “Senza

Traccia”. La conduttrice, EMANUELA Bianco saluta e lancia

l’appello della famiglia Monti. Appare la clip video montata

dalla redazione con le immagini e le informazioni di PAOLA.

MARCO entra nel salotto. Alla fine del video TERESA è commossa.

 

MARCO                       

Alla fine, ti sei fatta

abbindolare da questi, questi,

 

TERESA                      

Non sono sciacalli.

E poi ogni strada che abbiamo

percorso si è rivelata inutile.

Nessuna traccia!

La polizia brancola nel buio,

nessuno sa niente.

Ma io so che PAOLA è da

qualche parte, e qualcuno

dovrà pure incontrarla

 

MARCO                       

Ma tu pensi veramente che una

trasmissione televisiva possa

farcela ritrovare?

 

TERESA                      

Non lo so! Ma non posso stare ferma

così ad aspettare

 

MARCO                       

Me lo potevi dire che avreste

fatto un appello

 

TERESA                      

Non era previsto, la mia era

solo una visita,

così per capire se,

Poi parlando anche con il montatore

e vedendo le foto di PAOLA,

abbiamo deciso di provare.

Ti giuro che non era una

cosa premeditata.

Avrei voluto coinvolgerti

 

MARCO                       

Io non mi sarei prestato

a questa,

 

TERESA (conciliante)        

Lo so. Ma ormai è fatta,

se vuoi chiamo la redazione e

chiedo di sospendere la messa

in onda dell’appello

 

MARCO                       

Ormai non avrebbe più senso.

Io torno a dormire

 

MARCO si avvia verso la camera da letto. Poi si volta verso

TERESA.

 

MARCO                       

Però io non avrei messo

quelle foto. Non mi sembrano

le più rassomiglianti.

La nostra PAOLA è molto

più bella

 

TERESA prende la palla al balzo.

 

TERESA                      

Allora accompagnami così

portiamo le foto scelte

da te per completare il

filmato. Magari inseriamo

qualche video di PAOLA

 

MARCO                       

Quali foto? Quale filmato

 

TERESA                      

Sì, il filmato con tutte

le immagini di PAOLA

che possano servire a riconoscerla.

Così inseriamo anche quella che

il carabiniere LUCA ha dato a

ROBERTO, quella con il viso

ritoccato

 

MARCO                       

Ma tu pensi davvero che un programmino

televisivo possa fare più delle

ricerche ufficiali?

 

TERESA                      

Sai mi sono documentata e ho

visto che comunque è un aiuto,

non solo per le famiglie,

ma anche per la polizia.

Sono anche in stretto contatto

con delle associazioni fondate

dai parenti di persone scomparse.

Non immagini neppure che

mondo esiste, proprio qui parallelo

al nostro, come fosse un’altra

dimensione. Un mondo popolato

da migliaia di famiglie sospese

nel tempo, che vivono il nostro

stesso dramma

 

TERESA fa una pausa poi torna a bomba sul programma.

 

TERESA                      

Sai hanno veramente contribuito

al ritrovamento di persone

sbandate che,

 

MARCO (irritato)            

PAOLA non è una sbandata, è,

è, impossibilitata a tornare

 

TERESA                      

Vabbè, non vuoi venire?

Andrò da sola

 

MARCO                       

Allora facciamo una cosa,

ti accompagno, ma se capisco,

come sarà, che è una presa

in giro e una perdita di tempo,

 

TERESA (conciliante)        

Allora anch’io non ti

presserò più e farò

come vuoi tu

 

MARCO (soddisfatto)         

Bene

 

MARCO si avvia verso la stanza da letto. Poi si riaffaccia.

 

MARCO (a voce un po’ alta)  

E non ti prenda lo schiribizzo

di farmi vedere in tv.

Io non faccio il buffone

davanti a nessuno

 

TERESA                      

Non urlare che i ragazz,

 

TERESA (dopo una breve pausa continua)

ROBERTO dorme

 

MARCO                       

Ah

 

TERESA                      

Lo sai che da qualche giorno ROBERTO

mi sembra cambiato

 

MARCO                       

In che senso?

 

TERESA                      

Non lo so, è come una

sensazione. Anzi è più di una

sensazione. L’altro giorno

l’ho visto uscire da un auto

dopo aver salutato la conducente

con molto affetto

 

MARCO                       

Vuoi dire che stava con una donna?

 

TERESA                      

Sì, e se non erro mi era sembrata

quella ragazza del commissariato,

te la ricordi? La carabiniera,

che se lo mangiava con gli occhi

 

MARCO                       

Certo che la ricordo

 

TERESA                      

E penso che ROBERTO abbia

timore a dirmelo

 

MARCO                       

E perché mai?

 

TERESA guarda l’orologio.

 

TERESA                      

Vatti a riposare un po’,

e la giornata sarà lunga

 

 

MARCO                       

Vieni anche tu

 

TERESA                      

Sì, amore, intanto vai

finisco una cosa e

arrivo

 

MARCO esce di scena.

 

TERESA si muove per la cucina cercando di iniziare a

rassettare. Non sembra trovare pace, poi si ferma con la testa

china, appoggia le braccia sul tavolo. Lentamente comincia a

singhiozzare silenziosamente. S’inquadra la porta dove da uno

spiraglio MARCO vede la scena. MARCO sembra deciso a entrare,

ma fa solo il movimento, poi come se capisse che TERESA ha

bisogno di restare sola e sfogarsi, si ritira nell’ombra.

 

 

39 MANEGGIO EST GIORNO

 

ROBERTO sta strigliando un cavallo. SARA lo guarda mentre lei stessa accarezza il cavallo.

 

ROBERTO                     

Questi sono i momenti

in cui PAOLA mi manca

in un modo terrificante

 

SARA gli si avvicina e gli sfiora il braccio.

 

ROBERTO                     

L’empatia che riesce ad avere

con gli animali sfiora il

paranormale. quando viene

qui sembra che i cavalli la

sentano e si tranquillizzano.

Tanto che il nostro veterinario,

spesso quando deve fare qualche

intervento particolare la chiama

per assisterlo. Ormai lei è

quasi laureata

 

ROBERTO ha un momento di scoramento, quasi alle lacrime. SARA

cerca di distoglierlo dai brutti pensieri e riporta il

discorso sugli animali.

 

SARA                        

Poi i cavalli sono splendide

creature, esprimono forza, eleganza

e regalità

 

ROBERTO                     

E non solo, riescono a entrare

in sintonia con l’umano che

lo accudisce

 

SARA                        

Non pensi però che loro non

hanno avuto scelta e magari

vorrebbero essere da un’altra

parte, e galoppare liberi.

Forse con qualche rischio in

più, ma vivere una vita degna

di essere vissuta

 

ROBERTO                     

In effetti ci ho pensato più

di una volta, e sicuramente

per loro, almeno inizialmente

è una forzatura, quasi una violenza.

Poi diventa la loro vita e

sembrano felici di viverla

 

SARA                        

Non certo come quelle povere

bestioline umiliate nei circhi o

recluse in spazi angusti negli zoo.

Non ci posso pensare

 

ROBERTO                     

Io proibirei le manifestazioni

con animali. L’uomo deve riuscire

a divertirsi senza creare

sofferenza. Uccidere poi

non può essere considerato

uno sport

 

SARA                        

E no, già ci uccidiamo troppo tra

di noi per motivi talmente futili

 

ROBERTO                     

Poi con il tuo lavoro chissà quante

volte hai dovuto affrontare violenze

verso persone indifese

 

SARA                        

Ogni giorno

 

ROBERTO                     

Che strano essere è l’uomo,

usa la violenza a volte

con leggerezza, poi riesce

a essere amorevolmente

coinvolto nell’aiutare

i più deboli.

Come facciamo qui

 

ROBERTO continua ad accudire il cavallo. Gli passa davanti e

lo accarezza sul muso.

 

ROBERTO                     

Questi animali mi sono entrati nel cuore,

potrei dire di amarli.      

Anzi, li amo proprio

 

SARA si trova dalla parte opposta del cavallo e chiede.

 

SARA                        

E tu, mi ami?

 

ROBERTO (sembra distratto)  

Sì, li amo molto

 

SARA                        

No, volevo dire,

parlavo di me, di noi

 

ROBERTO                     

Cosa?

 

SARA                        

Ti ho chiesto se mi ami?

 

ROBERTO                     

Ah, non avevo capito.

Pensavo parlassi dei cavalli

 

ROBERTO continua a fare ciò che stava facendo.

 

SARA                        

Allora?

 

ROBERTO                     

Cosa?

 

SARA si allontana bruscamente.

 

SARA                        

Ok, ho capito, qui sono come il

terzo incomodo. Ti lascio al

tuo idillio

 

ROBERTO la guarda andare via, poi lascia la spazzola e le va

dietro. La raggiunge dopo pochi passi e la fa girare verso di

lui.

 

ROBERTO                     

Dai vieni qua

 

ROBERTO l’abbraccia e lei risponde con freddezza e lo

allontana.

 

SARA                        

Che vuoi?

 

ROBERTO                     

Su non fare così

 

SARA                        

Così come?

 

ROBERTO                     

Prendi e te ne vai.

Senza ragione

 

SARA                        

Non volevo con la mia presenza

generare qualche gelosia,

hai visto mai. Poi come si dice,

tra moglie e marito non mettere

il dito

 

ROBERTO scoppia a ridere.

 

SARA                        

Che hai da ridere,

non senti nemmeno quello

che ti chiedo

 

ROBERTO                     

Sì che l’ho sentito,

e poi lui è uno stallone e,

 

SARA                        

Ciao

 

SARA fa per andarsene. ROBERTO la trattiene.

 

ROBERTO                     

, e stavo dicendo che lui,

evidentemente, non potrebbe

essere mia moglie, anche perché

il mio cuore è già prenotato

 

SARA (acidamente)           

Forse da qualche bella

puledrina

 

ROBERTO                     

E va bene

 

La guarda fisso negli occhi.

 

 

ROBERTO                     

Ti amo, ti amo,

ti amo

 

Lei si rasserena e fa per abbracciarlo. ROBERTO la bacia sulle

velocemente sulle labbra.

 

ROBERTO                     

Adesso però ho da finire

il lavoro

 

ROBERTO si incammina scimmiottandola.

 

ROBERTO                     

Ciao, me ne vado,

non voglio fare il

terzo incomodo

 

E sculettando si allontana. SARA lo raggiunge e gli tira un

calcio nel sedere. Corrono inseguendosi.

 

La scena si interrompe per l’arrivo di una telefonata a

ROBERTO. ROBERTO risponde.

 

ROBERTO                     

Ciao mamma,

sì sono al maneggio

 

Poi continua allarmato.

 

ROBERTO                     

Sono sicuri che è lei?

 

Ascolta la risposta, poi continua.

 

ROBERTO                     

A medicina legale, ok.

arrivia, arrivo,

 

ROBERTO chiude la conversazione. SARA lo guarda apprensiva.

 

SARA                        

Che è successo?

 

ROBERTO ha perso tutto il suo entusiasmo.

 

ROBERTO                     

Forse hanno trovato PAOLA

 

SARA ha capito che non può essere stata ritrovata viva perché

è stato nominato il medico legale.

 

SARA                        

Oddio non voglio chiedere,

ma ho sentito parlare di

medicina legale e,

 

ROBERTO                     

Hanno trovato un cadavere

somigliante a PAOLA

 

SARA (rassicurante)         

Non è detto, tante volte è un

falso allarme

 

ROBERTO                     

Speriamo, comunque ora devo andare

 

SARA                        

Pensi sia il caso di

accompagnarti?

 

ROBERTO                     

Non lo so, non vorrei

peggiorare

 

Lei lo guarda comprensiva e si abbracciano.

 

 

40 MEDICINA LEGALE SALA OBITORIO INT GIORNO

 

 

Arrivano a medicina legale. Sul tavolo dell’obitorio un corpo coperto da un lenzuolo. MARCO ROBERTO e TERESA vengono invitati con un gesto da un addetto in camice, ad avvicinarsi al tavolo.

 

 

ROBERTO           

Mamma, papà, siete pronti?

 

TERESA (fortemente scossa)       

No, ma non c’è alternativa

 

MARCO (sembra impallidito)

Non lo so.

Forse non mi sento bene

 

TERESA

MARCO è meglio che

aspetti fuori,

sono sicura che è

meglio così.

Vieni

 

 

41 SALA D’ASPETTO INT GIORNO

 

TERESA accompagna MARCO fuori dalla stanza aiutata da ROBERTO.

MARCO si siede.

 

MARCO

Sto bene, sto bene,

è stato solo un momento

 

TERESA è veramente al limite e con grande sforzo cerca di mantenere un’integrità mentale che sembra sfuggirle. Si rivolge a MARCO cercando di essere il più forte possibile.

 

TERESA (a MARCO)

Ora ci aspetti qui.

 

 

42 MEDICINA LEGALE SALA OBITORIO INT GIORNO

 

TERESA e ROBERTO rientrano nella sala dell’obitorio e vanno direttamente al tavolo con il cadavere coperto. Il medico guarda i due e con un sofferto cenno d’intesa, scopre il volto del cadavere. Dopo quasi un mese in acqua il riconoscimento è molto difficile.

 

TERESA                      

Oddio, non lo so, non lo so,

 

MEDICO                      

L’avevo già anticipato che solo

il test del DNA può darci la

certezza dell’identità della

ragazza. Vi avrei risparmiato

quest’ulteriore punizione

 

ROBERTO                     

Certo capiamo, ma io non

vedo mia sorella in quel volto.

O forse non voglio vederla

 

MEDICO                      

Se non avete la certezza,

dovete sottoporvi al test

 

TERESA                      

Non abbiamo scelta,

dobbiamo sapere,

dobbiamo sapere

 

Mentre stanno per uscire dalla sala ROBERTO ha un intuizione e

chiede al MEDICO.

 

ROBERTO (al MEDICO)         

Dottore, mi scusi,

ma il grado di decomposizione

permette comunque di stabilire

se ci sono stati interventi

chirurgici?

 

MEDICO                      

Certo, se ci fosse una cicatrice

 

ROBERTO                     

Vede quattro anni fa,

PAOLA subì un’operazione

all’appendice

 

TERESA                      

Sì, è vero, sono passati

già quattro anni

 

Il medico immediatamente ispeziona il corpo della giovane.

 

MEDICO                      

Posso dire con certezza che

questa ragazza ha ancora

la sua appendice

 

ROBERTO (trionfante)        

Allora non può essere PAOLA!

 

TERESA scoppia a piangere.

 

ROBERTO                     

Mamma perché piangi?

Non hai capito,

non è PAOLA.

Non è PAOLA

 

TERESA                      

Lo so , lo so.

Ma non posso non pensare al dolore

dei genitori di questa ragazza,

quando dovranno affrontare

quest’allucinante,

spaventosa prova

 

ROBERTO l’abbraccia e la sospinge dolcemente verso la porta,

aprendola.

 

ROBERTO si gira verso il medico.

 

ROBERTO (al medico)

Grazie dottore.

 

 

 

43 SALA DI ATTESA INT GIORNO

 

TERESA e ROBERTO sono appena usciti e MARCO con gli occhi sbarrati

vede TERESA in lacrime.

 

MARCO (esclama)             

No, no, no,

 

MARCO ha un mancamento. Cade in ginocchio e TERESA

s’inginocchia davanti a lui, che si riprende mentre lei lo

abbraccia e lo bacia ripetutamente sul volto e gli sussurra

dolcemente.

 

TERESA                      

No, amore, ma che hai capito,

non è lei,

non è Paoletta nostra,

 

MARCO si riprende un po’ alla volta.

 

MARCO                       

Bene, bene, meno male,

ma allora perché piangevi?

 

TERESA                      

Niente era, era l’emozione,

va tutto bene, vieni andiamo

a casa. Va tutto bene,

va tutto bene

 

SARA fa capolino da dietro un angolo, proprio mentre TERESA volge lo sguardo verso la sua direzione. TERESA non dà modo di capire se l’ha vista, ma guarda ROBERTO, e gli sorride.

 

 

 

44 INGRESSO CASA INT GIORNO

 

 

LAYLA nell’appartamento davanti alla porta d’ingresso, scodinzola. Voci di MARCO e TERESA fuori la porta.

 

MARCO                       

Certo che ROBERTO poteva anche

fare un salto a casa. 

 

TERESA                      

È andato al lavoro

 

La porta si apre, TERESA e MARCO entrano nell’appartamento.

 

MARCO                       

Ancora,

non è un lavoro.

È come dire,

un hobby.

 

 

TERESA                      

Non riesci proprio a capire,

per lui è comunque una grossa

responsabilità, ama quel

lavoro

 

 

45 CUCINA INT GIORNO

 

Mentre MARCO sta per ribattere, LAYLA comincia a farsi notare

con insistenza e quando TERESA le dà del cibo, la cagnetta non

mangia.

 

TERESA a LAYLA              

Non hai fame,

come mai? 

 

Poi guardando l’orologio

 

TERESA                      

Amore, certo hai ragione,

per mangiare c’è tempo

 

Poi a MARCO

 

TERESA                      

Tesoro, porteresti LAYLA a

fare i suoi bisognini?

 

MARCO                       

Sono a pezzi, e poi perché

non la fa nella vaschetta

come tutti? 

 

TERESA                      

I gatti, amore,

di solito sono i gatti che

hanno quest'abitudine

 

MARCO                       

Lo vedi che allora ho ragione io,

non servono a nulla.

Solo per rompere le scatole

a chi ha diritto a un po' di riposo

 

TERESA mette in mano a MARCO il guinzaglio.

 

TERESA                      

Io non posso né riposare, né

portare LAYLA a fare la pipì e

non credo che sarà una passeggiatina

a stroncare il mio grande e

possente uomo

 

MARCO prende il collare e cerca goffamente di infilarlo a

LAYLA che impaziente non lo aiuta di certo. TERESA che ha

visto tutto si avvicina e mette il guinzaglio con facilità.

 

MARCO (a LAYLA)             

Peloso, rompiscatole inutile,

ecco cosa sei, che ci troveranno in te,

bah

 

TERESA                      

Ma dai, non vedi come ci guarda.

È intelligente e dolcissima.

E poi anche lei fa parte della famiglia

 

MARCO pensando a voce alta.

 

MARCO                       

Eh, sono animali furbi,

mangiano senza pagare, basta che

facciano due scodinzolate,

è solo istinto, ma quale

intelligenza, poi un famigliare

così peloso io non lo voglio,

e poi fa tutte queste scene solo perché

se la sta facendo sotto

 

MARCO prende il guinzaglio.

 

MARCO                       

Forza, piccola parassita,

il tuo schiavo ti porta a spasso

 

TERESA bacia MARCO mentre lui esce.

 

46 STRADA EST GIORNO

 

In strada LAYLA fa la pipì.

 

MARCO                       

Beh, c’è voluto poco.

Dai torniamo a casa

 

MARCO si avvia verso il rientro a casa ma LAYLA tira il guinzaglio dalla parte opposta perché vorrebbe passeggiare un po’.

 

MARCO (a LAYLA)             

Che c’è ora,

dai su andiamo

 

MARCO le tira un po’ il guinzaglio, LAYLA offre resistenza abbaiando e scodinzolando.

 

 

MARCO (a LAYLA)             

Non vuoi proprio tornare a casa eh?

Ma non mi va di camminare qui,

Troppi ricordi di PAOLA

 

MARCO si perde nei ricordi. Poi si riprende e dice.

 

MARCO                       

Allora, visto che è una bella

giornata, perché non andiamo,

in spiaggia, a respirare

aria buona, che dici?

 

LAYLA lo guarda muovendo la testa.

 

MARCO (irritato con sé stesso)   

Ma che ti sto a domandare,

mi sembro rincretinito anch'io,

come se mi potessi capissi,

che vuoi sapere tu di scelte,

di luoghi, sei solo un inutile

distributore di peli per tutta casa

 

 

 

47 MACCHINA DI MARCO EST GIORNO

 

MARCO alla guida cerca di far stare LAYLA sul sedile

posteriore, ma non c’è verso e alla fine dopo due tentativi

cede. Abbassa lo sguardo per cambiare frequenza alla radio,

quando rialza la testa guardando alla sua sinistra sbarra gli

occhi e rallenta vistosamente fino ad accostare l’auto al

marciapiede. MARCO, aveva sempre sospettato che uno degli

appuntamenti di lavoro di PAOLA fossero la causa della sua

scomparsa, anche se durante gli incontri nessuno tranne uno

RENATO aveva manifestato nervosismo e fretta, e ora lo vedeva,

dall'altro lato della strada mentre usciva da una bella auto

accompagnato da una bella ragazza che sembrava stesse

corteggiando, e questo basta a MARCO per dar conferma alla sua

ipotesi che possa essere stato lui a usare violenza su PAOLA.

S’immagina quest’uomo pieno di lussuria che tratta male le ragazze

dopo averle imposto lo scambio sessuale per il lavoro e vede nella

sua mente PAOLA che subisce maltrattamenti e la segregazione.

Decide di farsi giustizia da solo. Cerca qualche oggetto in

macchina e trova un giravite, lo prende e si avvia tra il deciso

e l’incerto verso la coppia. LAYLA in auto è nervosa, mette le

zampe sul cruscotto e comincia ad abbaiare.

MARCO vede i due abbracciati che si staccano sorridendo mentre RENATO apre lo sportello posteriore e vi infila la testa. MARCO si avvicina all’automobile di RENATO e mentre sta, goffamente, per dare un colpo all’uomo, RENATO estrae dall’auto una neonata. L’abbaiare del cane e il movimento strano di MARCO fanno voltare RENATO, ancora sorridente in direzione dell’abbaio e si trova davanti MARCO. Gli sguardi s’incrociano, quello stravolto con gli occhi sbarrati di MARCO che si rende improvvisamente conto di quanto stia per fare e quello stupefatto di RENATO.

 

RENATO                      

Scusi ma che sta facendo?

 

MARCO è pietrificato, impallidito.

 

RENATO                      

Ma io la conosco,

ci siamo già visti,

qualche tempo fa,

ma sì proprio

lei, con sua moglie

 

 

Continua guardando la moglie.

 

RENATO                      

Ti ricordi?

Proprio il giorno che...

 

Si gira sorridente verso MARCO quando gli cade l’occhio sul

movimento impacciato di MARCO che tenta di nascondere il

giravite.

 

RENATO                      

Ma che voleva fare con quello?

 

MARCO balbetta qualcosa, poi sviene.

 

 

48 CASA RENATO INT GIORNO

 

Seduti su poltroncine intorno a un tavolino, i tre parlano.

 

RENATO                      

Mi dispiace proprio di non aver avuto

l’accortezza di ascoltarvi con più

attenzione, ma pochi minuti prima

dall’ospedale mi avevano avvertito

che LUISA era in procinto di partorire

e che sembrava dovesse subire un

cesareo perché la bimba manifestava dei

problemi, ero penso anche visibilmente

preoccupato

 

LUISA                       

Poi anche se oggi le tecniche sono

all’avanguardia, alla mia età

è sempre un rischio, in effetti

tutto il tempo della gravidanza

è stato vissuto con apprensione

 

RENATO e LUISA si guardano amorevolmente e si prendono la

mano.

 

RENATO                      

Fortunatamente tutto è andato

per il meglio

 

MARCO                       

Ecco perché era così nervoso,

ed io che avevo letto in lei

una persona che cercava di mandarci

via perché aveva qualcosa da nascondere,

ho dubitato per giorni, ho passato

notti insonni, ho pensato cose

orribili sul suo conto, avrei voluto,

voluto...

 

 

RENATO                      

Uccidermi, sì la capisco,

ma per fortuna grazie anche a questo

rumoroso scricciolino

 

Indica LAYLA e l’accarezza.

 

RENATO                      

Tutto sembra andato per il meglio

 

Poi a MARCO.

 

RENATO                      

Comunque, veramente la capisco,

non so io che farei se sospettassi

che qualcuno possa far del male

alla mia bimba, non so proprio

che farei

 

LUISA                       

Posso prepararle un tè?

 

MARCO                       

No, la ringrazio, ho già dato

eccessivo disturbo

 

RENATO                      

Ma che dice, certo quest’avventura

per noi ora è praticamente finita,

purtroppo per lei, per voi tutti,

il dramma continua

 

Gli tocca affettuosamente la mano. Poi a LUISA.

 

RENATO                      

Dai dai, un bel tè insieme,

un tè tra amici non

si rifiuta mai

 

Poi a MARCO sorridendo.

 

RENATO                      

Dico bene?

 

MARCO dopo aver preso il tè, saluta ed esce.

 

 

49 CASA RENATO INT GIORNO

 

RENATO spinto da LUISA, cerca di rintracciare la moglie di MARCO attraverso il numero cellulare di PAOLA che aveva in archivio. Telefona ma non avviene risposta (cellulare di PAOLA spento), così invia un sms spiegando che per puro caso ha incontrato MARCO e siccome lo aveva visto molto sconvolto, forse sarebbe stato opportuno rintracciarlo.

 

 

 

50 BAR SPIAGGIA INT GIORNO

 

Entrata di un bar sulla spiaggia. La porta è aperta e MARCO fa per entrare con il cane, poi ci ripensa e lo lega all’entrata. Entra e saluta dirigendosi verso il bancone. Si rende conto che stanno riordinando il locale e intuisce che il bar è chiuso.

 

MARCO                       

Oh, scusate, pensavo

foste aperti

 

Subito gli risponde allegramente FRANCO uno dei proprietari.

 

FRANCO                      

Siamo alle grandi pulizie,

mi dispiace

 

MARCO                       

Non si preoccupi era solo

per un caffè

 

FRANCO                      

Ma noi ci siamo già visti?

 

MARCO                       

Non credo, da queste parti

sono venuto molto raramente

e di sfuggita

 

FRANCO                      

Strano, mi vanto di avere una

memoria fotografica, ma mi devo

essere sbagliato, e per

farmi perdonare

 

Sorride alla persona dietro al bancone e dice.

 

FRANCO                      

Caffè per tutti,

avevo proprio voglia di una

bella pausa

 

Poi a MARCO.

 

FRANCO                      

Venga, venga pure,

prendiamoci un bel caffè

 

MARCO                       

La ringrazio,

ma non vorrei disturbare

 

FRANCO                      

Ma quale disturbo,

è un piacere,

poi lei è sempre un

potenziale cliente,

o un buon passa parola

 

Poi continua guardando le altre persone presenti.

 

FRANCO                      

Eh, sì, sono proprio un

commerciante nato

 

Sottolineando l’ultima frase, che genera uno stanco sorriso tra i suoi conoscenti, come fosse una battuta ripetuta più volte. Poi FRANCO guardando fuori vede LAYLA e chiede.

 

FRANCO                      

Ma di chi è quel bel

musetto simpatico?

 

MARCO                       

È con me

 

FRANCO a MARCO              

Orsù signore, ma si

può far aspettare

fuori una sì dolce...

 

Guarda il cane più attentamente. 

 

FRANCO (continua)           

...fanciulla?

 

MARCO                       

Pensavo che gli animali

non potessero entrare

 

FRANCO (scherzosamente)     

Lei mio caro signore è

entrato liberamente,

non vedo perché, dove

già ci sono animali,

non ce ne possano essere

degli altri

 

Va verso la cagnolina, la slega e la fa entrare. Scene

all'interno del locale mentre prendono i caffè e FRANCO da una

ciotola con dell’acqua a LAYLA.

 

 

51 SPIAGGIA BATTIGIA EST GIORNO

 

MARCO è seduto sulla spiaggia, vicino alla battigia, è pensieroso.

 

MARCO (fc)                  

Ma che sta succedendo,

ma chi sto diventando,

un potenziale assassino,

io che non ho mai fatto del male,

io che ora mi trovo a gioire della

morte di una ragazza, perché lei

non è mia figlia, mia figlia.

PAOLA, amore mio, dove sei,

è forse colpa mia, ho detto

qualcosa che ti ha ferito,

non sono stato in grado di proteggerti,

di preservarti da questo futuro senza futuro,

sono un uomo fallito,

sono un padre fallito!

 

(Ndr) Drone gira intorno a MARCO e LAYLA (che gli sta seduta

accanto ed entrambi hanno lo sguardo verso il mare) fino ad

avere un ppp degli occhi di MARCO, gonfi di lacrime, quindi

il drone carrella verso il mare. MARCO si alza e si dirige

verso l’acqua. Entra in mare e prosegue come in trance. LAYLA

lo insegue cercando di fermarlo mordendogli i pantaloni, ma

l’acqua le dà fastidio e comincia ad abbaiare. MARCO continua

e LAYLA come impazzita corre verso il bar entrandovi e

abbaiando come una forsennata, attirando così l’attenzione di

FRANCO.

 

 

52 BAR SPIAGGIA INT GIORNO

 

FRANCO                      

Ma cosa c’è piccolina

 

Un collega di FRANCO, Giancarlo sta guardando verso il mare ed

esclama.

 

GIANCARLO                   

Ehi, ma quello che

sta facendo?

 

Tutti guardano verso il mare e vedono MARCO con l’acqua quasi

alle spalle che non sembra voler tornare indietro.

 

FRANCO                      

Oddio ma che fa?

È impazzito?

 

Poi mentre esce frettolosamente dice.

 

FRANCO                      

Dai corriamo a

tirarlo fuori

 

Tutti corrono all’esterno.

 

 

 

53 BAR SPIAGGIA INT GIORNO

 

MARCO seduto su una sedia del bar avvolto in una coperta con una bevanda calda in mano, zuppo fradicio. Intorno a lui le persone del bar.

 

FRANCO (all’improvviso)     

Ma sì, accidenti che sì,

io non mi sbaglio mai.

Adesso ricordo, l’ho visto

in televisione, ma certo

 

Rivolto a tutti tronfio.

 

FRANCO                      

Visto, ho una memoria di ferro

 

Poi serio riflette e rivolto a MARCO  

 

FRANCO                      

Oddio ma lei è il genitore

di una ragazza scomparsa,

sì ora ricordo bene

 

MARCO                       

E già, mia moglie alla fine

mi h aconvinto, ma non

pensavo che qualcuno

potesse avermi visto,

né tantomeno potermi

riconoscere, ma scusate ora

devo proprio andare via

a casa mi aspettan,

 

FRANCO                      

Ma non vorrà andare in giro così tutto

bagnato, si prenderà un malanno

 

Poi rivolto a qualcuno dei suoi lavoranti.

 

FRANCO                      

Vai a prendere una delle nostre tute,

vediamo penso che XL vada bene

 

 

MARCO                       

Ma no, lasci stare,

la ringrazio, ma non ne vedo

il bisogno

 

FRANCO                      

Mi permetta, mica posso far uscire dal

mio locale una persona così acconcia,

ne va del mio, del nostro buon nome,

e poi la tuta ha il nostro logo,

è pur sempre pubblicità

 

FRANCO sorride.

 

MARCO                       

Beato lei che ha sempre il sorriso

sul volto, io ... 

 

FRANCO                      

Lei è già fortunato ad avere

un’amica come questa 

 

Indica LAYLA e continua.

 

FRANCO (serio)              

Ma lo sa che gli ha salvato la vita? 

 

MARCO guarda LAYLA che lo guarda a sua volta e gli si

avvicina.

 

MARCO (l’accarezza e dice)  

Eh, amica mia, e oggi sono

due le volte che mi salvi,

ed io che pensavo fossi solo

un animaletto peloso

rompiscatole e inutile

 

LAYLA scodinzola e abbaia mentre MARCO le fa il cenno di

saltargli sulle gambe. 

 

LAYLA salta e lo comincia a leccare sul viso.

 

 

54 AUTOMOBILE INT SERA

 

 

ROBERTO e SARA sono in auto nei pressi del portone di casa dei Monti.

 

SARA                        

Eppure, io sono sicura che mi

abbia visto

 

ROBERTO                     

Non credo me lo avrebbe

fatto capire

 

SARA                        

I suoi occhi nei miei

 

ROBERTO                     

Mia madre non è

fisionomista

 

 

SARA                        

Sarà

 

ROBERTO avvicina il suo viso alla ragazza. Lei lo ferma e

chiede.

 

SARA                        

Ma perché per voi maschi è così

difficile dire ti amo,

 

ROBERTO                     

Non è che sia difficile,

ma...

 

ROBERTO guarda in una direzione alle spalle di SARA e dice.

 

ROBERTO                     

C’è mio padre!

 

SARA                        

È una scusa per non rispondere,

o devo nascondermi?

 

ROBERTO                     

Ma no, che dici,

né l’una né l’altra.

Però che strano,

papà a spasso con LAYLA

 

SARA                        

Perché strano?

 

ROBERTO                     

Lui non sopporta i cani

 

SARA ridendo                

E ne ha uno in casa?

 

ROBERTO                     

LAYLA è praticamente la cagnolina

di PAOLA. Lei lo ha portata,

lei lo accudisce. Sembra quasi

che LAYLA sappia che papà non la

sopporta, tanto che gli sta

sempre a una distanza di,

come dire, rispetto

 

ROBERTO continua a guardare nella direzione di MARCO e lo vede

entrare nel portone.

 

ROBERTO                     

Allarme cessato

 

SARA                        

Meno male. Però non credo possa

continuare così, sembriamo

due cospiratori che si nascondono

nell’ombra

 

ROBERTO                     

Hai ragione, ma ancora non me

la sento di affrontare mia madre.

Anche se lei non lo fa vedere,

è molto provata. E quella sera

lì da voi, le è rimasta scolpita

nella mente

 

SARA                        

D’accordo, tu sai cosa fare.

Non voglio forzare i tempi

 

SARA                        

Stavo dicendo,

perché voi maschi

 

ROBERTO la interrompe baciandola. Alla fine del bacio lui

dice.

 

ROBERTO                     

Adesso dimmi che questo non

è come dire ti amo

 

SARA                        

Sì, cioè no,

vabbè lascia stare

 

Ridono entrambi.

 

 

55 PIANEROTTOLO CASA MONTI INT SERA

 

MARCO sul pianerottolo davanti al portoncino d'ingresso, con i suoi abiti e le scarpe in mano. Indossa la tuta datagli da FRANCO, appoggia l’orecchio alla porta per ascoltare i rumori all'interno facendo cenno a LAYLA di tacere.

 

MARCO (sussurra al cane)    

Se riusciamo ad andare in bagno

senza farci vedere, è fatta

 

Apre la porta e quatto quatto entra seguito da LAYLA.

 

 

56 INGRESSO INT.SERA

 

Mentre MARCO e LAYLA entrano, cercando di non farsi sentire da TERESA, dopo pochi passi si sente TERESA dalla cucina.

 

 

TERESA (fc)   

Meno male che eri a pezzi,

non tornavate più e mi stavo

veramente preoccup,

 

Appare TERESA che lo guarda incredula.

 

TERESA (esclama)

MARCO ma che ti è successo?

 

MARCO (cade dalle nuvole)   

Perché?

 

TERESA                      

Come perché, sei

 

MARCO                       

Cosa?

 

TERESA                      

Come cosa, mi prendi in giro,

i tuoi vestiti, le tue scarpe

 

MARCO                       

Ah, sì, certo,

quasi dimenticavo

 

Poi sorridendo e guardando LAYLA continua.

 

MARCO                       

Siamo caduti in acqua 

 

TERESA                      

In acqua, qui in strada?

 

MARCO                       

Sì,

cioè no,

non qui,

al mare

 

TERESA                      

Al mare? Tu odi la sabbia,

ma non doveva essere una passeggiatina,

e poi ho chiamato al cellulare,

ma non rispondevi

 

MARCO                       

Non prendeva, non c'era campo,

mi dispiace

 

TERESA con tono dolcemente preoccupato.    

 

TERESA                      

Ma che è successo?

 

MARCO                       

Eravamo lì che correvamo sulla battigia,

quando sono inciampato e cadendo

ho trascinato in acqua anche questa

povera piccola

 

TERESA                      

Povera piccola, non è più un

parassita peloso?

E poi questa tuta?

 

MARCO                       

Generoso dono di un uomo generoso,

quasi un caro e vecchio amico

 

TERESA con stanchezza       

Non lo so, non me la racconti giusta

 

MARCO                       

Ma che dici

 

Guarda LAYLA e dice a TERESA.

 

MARCO                       

Poi te lo può confermare LAYLA

 

MARCO al cane               

Vero? 

 

LAYLA comincia a scodinzolare.

 

MARCO (trionfante a TERESA) 

Visto, che ti dicevo,

sei più tranquilla ora?

 

La bacia e poi a LAYLA.

 

MARCO                       

Dai andiamo a farci una bella doccia

 

TERESA                      

Adesso fai anche la doccia con il cane,

ma come i peli

 

MARCO                       

E stai a guardare un po’ di peli,

proprio tu che te la strusci

continuamente

 

MARCO a LAYLA               

Andiamo amica mia

 

TERESA resta interdetta mentre toglie dalle mani di MARCO gli

abiti bagnati e lo guarda entrare in bagno. ROBERTO rientra in

casa. Saluta la madre.

 

ROBERTO                     

Ciao mamma, oh oh,

che profumino di ciambellone,

il tuo mitico ciambellone

 

ROBERTO va verso la cucina.

 

57 CUCINA INT SERA

 

ROBERTO davanti al forno e lo sta per aprire. TERESA entra in

cucina con gli abiti di MARCO in mano.

 

TERESA (forte)              

Non l’aprire altrimenti si abbassa

 

ROBERTO lascia la maniglia del forno e dice.

 

ROBERTO                     

Ho visto papà rientrare

con LAYLA.

Che mi sono perso?

L’hai per caso ricattato?

 

 

TERESA                      

È rientrato proprio ora.

sta facendo la doccia.

E, indovina?

 

ROBERTO                     

Cosa?

 

TERESA                      

Beh, guarda qui

 

E mostra gli abiti fradici di MARCO.

 

ROBERTO                     

Non ricordo che oggi fosse piovuto.

Ero al maneggio

 

TERESA                      

No, infatti, tuo padre

ha avuto la bella idea

di fare un tuffo in mare

 

ROBERTO                     

Al mare, strano.

Papà odia il mare.

E poi non fa così caldo

 

TERESA                      

E non solo, odiava anche LAYLA,

e ora invece sembra la

sua migliore amica

 

ROBERTO                     

Strano non l'ha mai

sopportata

 

TERESA                      

E già, non ti sembra strano.

C’è qualcosa di importante

che non mi ha detto, lo so,

lo sento!

 

ROBERTO scoppia a ridere mentre MARCO in accappatoio e LAYLA

entrano in cucina.

 

ROBERTO                     

Hai fatto la doccia

con il cane?

 

TERESA                      

Eccoli, li vedi, sembrano

diventati come culo e camicia,

sempre insieme, però più che

amici mi sembrate due

complici,

 

MARCO (sulla difensiva)     

Che vuoi dire?

 

TERESA                      

Mi nascondete qualcosa

 

TERESA vede ROBERTO che prende del cibo dalla pentola sul

fuoco (questo era già accaduto alla fine della prima scena e

TERESA aveva reagito con una dolce arrabbiatura)e urla.   

 

TERESA                      

Ma insomma, ma che modo è

 

ROBERTO si gira allarmato.

 

TERESA va verso i fornelli e toglie la pentola dal fuoco con

rabbia.

 

ROBERTO                     

Mamma che c’è,

che ti prende?

 

TERESA                      

Che mi prende, è che

io sono stanca,

stanca, stanca

 

Si accascia su di una sedia e MARCO le si avvicina toccandole

una spalla. TERESA lo allontana e si muove per l'ambiente

mentre MARCO dappresso cerca di abbracciarla. TERESA si gira

con rabbia e sbotta.

 

TERESA                      

Ma che pensate che per

me va tutto bene,

solo perché sono

sempre qui,

pronta a... a...

vivere come se niente fosse,

come se la mia vita

continuasse, come sempre,

come se...

 

Scoppia in lacrime e MARCO riesce ad abbracciarla. TERESA si

siede e mentre guarda oltre.

 

TERESA                      

Io la vedo, la sento,

ci parlo, continuamente,

è qui, lì,

in camera sua che si prepara

per uscire, la sento cantare

 

Anche ROBERTO le si avvicina.

 

TERESA                      

Eccola che apre la porta,

mi guarda, mi sorride

come sempre, mi abbraccia,

e io sento il calore del

suo corpo, l'odore

dei suoi capelli

 

MARCO                       

Amore mio, no ti prego,

non fare così, ti prego

 

Guarda implorante ROBERTO e lo esorta.

 

MARCO                       

Dai Roby, diglielo anche tu,

che noi siamo qui con lei

 

ROBERTO s'inginocchia e mette la testa sulle ginocchia della

madre che lo accarezza.

 

TERESA (a tutti e due)      

Va tutto bene,

va tutto bene

 

Continua ad accarezzare la testa di ROBERTO mentre MARCO si

rannicchia anche lui su di loro, coccolandoli entrambi.

 

Suona il citofono. Nessuno si muove. Di nuovo il citofono. Poi

come uscita da una trance TERESA esclama.

 

TERESA                      

Oddio potrebbe essere PAOLA

 

ROBERTO                     

Non credo mamma.

Penso di sapere chi è

 

TERESA                      

E sì anch’io, una bella

moretta, magari in divisa

 

ROBERTO sembra interdetto.

 

TERESA                      

Lo sai che le mamme sono

delle ottime investigatrici

 

Poi continua come per scusarsi.

 

TERESA                      

Non che ti abbia seguito,

ma l’altro giorno ti ho visto

scendere da una macchina con alla

guida una signorina, che già

avevo visto. E il saluto mi è

sembrato un po’ più che una

stretta di mano, poi l’ho

notata anche lì in quell’orrendo posto,

che si nascondeva dietro l’angolo

 

ROBERTO                     

Scusa se non te l’ho detto,

ma tu eri così, ìncav...

 

TERESA                      

Incazzata, e sì.

E ne avevo ben donde

 

Poi continua.

 

TERESA                      

Ma io mi fido di te e se

la frequenti

vuol dire che magari mi

sono sbagliata

 

Suona di nuovo il citofono.

 

TERESA                      

Dai non farla aspettare.

Dille, se vuole, di salire.

Così anche lei avrà modo

di assaggiare

il mio mitico ciambellone

 

ROBERTO parla al citofono e apre il portone.

 

TERESA a MARCO              

E tu vatti a mettere qualcosa.

Poi riprenderemo il discorso

 

MARCO                       

Non vedo cosa,

Comunque io sono sempre

l’ultimo a sapere le cose

 

Poi vede lo sguardo serio di TERESA.

 

MARCO                       

Vado, vado

 

 

 

58 SALA TV INT SERA

 

MARCO passeggia per la stanza, la televisione è accesa in attesa della messa in onda della diretta di #SENZA TRACCIA.

 

 

TERESA                      

Però, così a pelle, mi

è sembrata una brava ragazza

 

MARCO                       

Poi ha anche una buona

posizione

 

TERESA                      

Sempre a pensare ai sold

 

MARCO                       

Non parlavo di soldi,

volevo dire che ha un lavoro di

responsabilità, e a ROBERTO

serve accanto una persona con

giudizio.

Con la testa sulle spalle

 

TERESA                      

E tu pensi che pochi minuti

con una persona possano svelarti

tanto di lei?

 

MARCO                       

No, ma a un occhio attento.

 

TERESA                      

Mio padre diceva che anche

se riuscissi a mangiare un intero

vagone pieno di sale insieme

a una persona, non è detto

che tu riesca a conoscerla veramente.

 

MARCO (scherzando)          

Sai la pressione,

alle stelle,

con tutto quel sale

 

TERESA forza un sorriso, poi è attirata dalla televisione.

 

TERESA                      

Ora va in onda #SenzaTraccia,

 

MARCO                       

Perdita di tempo, a chi

vuoi che interessi di

una ragazza scomparsa,

sono tutti presi da

queste schifezze

tecnologiche

 

Prende il cellulare in mano e mima la camminata guardando il cellulare.  

 

MARCO (continua)            

Tutti a testa bassa a chattare

stronzate ogni attimo della loro

vita. Anche se PAOLA gli passasse

accanto non la guarderebbero nemmeno

 

TERESA                      

Tu invece neanche rispondi,

a proposito fammi accendere il

cellulare di PAOLA, è un po'

che non lo accendo

 

MARCO                       

E che speri di trovare,

ormai lo conosciamo a memoria,

e poi se PAOLA dovesse chiamare,

chiamerebbe uno di noi

 

Sottofondo audio della tv.

 

TERESA accende il cellulare di PAOLA, e immediatamente arrivano

avvisi di messaggi ricevuti. Ne legge qualcuno e, dopo qualche

secondo si rivolge interdetta a MARCO.

 

TERESA                      

Che strano,

un tizio ha

inviato un messaggio.

Sai è uno dei selezionatori,

RENATO, e dice di averti

incontrato

 

MARCO (a disagio)           

Sarà uno scambio di persona

 

TERESA                      

Ma dice di averti visto

preoccupato,

anzi addirittura sconvolto

 

MARCO (evasivo)             

Non ne vedo il motivo,

comunque, non sono io,

è sicuramente un errore.

 

Dalla tv si sente una telefonata in diretta che nomina PAOLA.

 

EMANUELA Conduttrice        

Salve, lei voleva parlarci

del caso di PAOLA Monti?

Abbiamo capito bene?

 

L'attenzione di MARCO e TERESA per il cellulare scema e si

Concentrano sul televisore.

 

SEGNALATORE tv              

Sì, di quella ragazza,

PAOLA che ho visto prima mentre

facevate vedere l'appello con le

foto e i video. In alcune foto è

proprio identica,

l’ho vista, anzi...

 

EMANUELA                    

Sì, mi scusi,

intanto ci dica il

suo nome e da dove chiama

 

CLAUDIO IANNETTI            

Sono Iannetti Claudio e

mi trovo a Fiumicino

vicino Roma

 

MARCO come sente la località, esclama terrorizzato.

                       

MARCO                       

Oddio, è affogata!

 

MARCO crolla sul divano.

 

TERESA

Ma no, avrebbe chiamato

la polizia,

non la televisione

 

EMANUELA                    

Continui la prego, lei dice di

aver visto PAOLA Monti?

 

CLAUDIO IANNETTI            

Sì, anzi le stavo dicendo che

la sto vedendo proprio ora 

 

EMANUELA                    

Cioè, si spieghi meglio,

ora lei è vicino a PAOLA?

Ne è proprio sicuro?

 

CLAUDIO IANNETTI            

Guardi se non è lei,

è la sosia di quelle fotografie

che si sono viste nell’appello

che avete mandato

in onda, certo è un po’,

come dire strana, come la foto

dove sembra che non stia troppo bene,

ma non sembra ferita,

un po’ trasandata

 

TERESA e MARCO ora sono abbracciati davanti al televisore.

 

TERESA cercando di rimanere il più lucida e attenta possibile.

 

TERESA                      

Calmi, stiamo calmi,

aspettiamo

 

EMANUELA                    

Come strana? Ci spieghi

innanzitutto, dove si trova

precisamente?

 

CLAUDIO IANNETTI            

Sono al bar del Granchio,

e questa ragazza sta fissando

il televisore come in trance,

aspetti, adesso le faccio una

foto con il cellulare, anzi un

video forse è meglio,

e se possibile ve lo mando,

che dite?

 

EMANUELA                    

Sarebbe perfetto,

intanto invito la redazione

ad avvisare le forze dell’ordine

per verificare sul posto la

presenza di PAOLA Monti,

e anche la famiglia Monti,

che forse è già all'ascolto

 

MARCO e TERESA rimangono abbracciati. Squilla il telefono dei

Monti, è la redazione che li avverte della segnalazione.

 

TERESA (risponde)           

Sì, pronto,

sì grazie,

stiamo seguendo anche noi

 

EMANUELA                    

Mi comunicano dalla redazione che

possiamo mandare in onda il video

inviatoci dal nostro gentile

segnalatore, solo un attimo,

penso che ci siamo

 

Appare il volto di una dimessa ed emaciata PAOLA. MARCO e TERESA scattano in piedi e urlano all’unisono.

 

MARCO e TERESA    

È lei!

 

MARCO s’inginocchia davanti la tv.

 

TERESA al telefono singhiozzante.

 

TERESA                      

È lei!

Sì, è lei!

Paoletta,

amore mio

 

TERESA prontamente si riprende.

 

TERESA a MARCO              

Telefona a ROBERTO e MASSIMO,

io avverto l’ospedale,

fortuna che BARBARA è di turno

 

MARCO                       

Non ho il numero di MASSIMO

 

TERESA                      

Ok, fallo avvertire

da ROBERTO.

 

 

 

59 STUDIO TELEGIORNALE INT NOTTE

Studio tg conduttore/conduttrice

CONDUTTORE

Scoperto un truffatore e abusatore,

che con la scusa di offrire un

lavoro adescava in rete delle ragazze

cercando poi di abusare delle stesse

mentre effettuavano i colloqui per un

lavoro inesistente.

Le manette sono scattate dopo la

segnalazione di PAOLA Monti,

la ragazza scomparsa

circa un mese fa, vittima di un

tentato abuso sessuale, che le ha

procurato uno sconvolgimento psicologico

e l’allontanamento da casa per via

di una fuga dissociativa.

La denuncia della ritrovata

PAOLA Monti  ha portato

a far sì che anche altre ragazze

abbiano avuto il coraggio di denunciare

il loro persecutore.

Immagini di un uomo ammanettato, il selezionatore che PAOLA aveva denunciato, che viene introdotto nell’auto della Polizia.

 

CONDUTTORE

Eccolo mentre viene portato via

dalle forze dell’ordine. Continuiamo

con le notizie di cronaca

 

60 CASA MONTI INTERNO

 

Teresa, Marco, Paola, Roberto, Sarà 

  

Dalla televisione si entra in cucina dove c’è Teresa. Entra Roberto, seguito da Paola che sta cercando Layla.     

PAOLA

Mamma... non trovo Layla...

 

TERESA

È con papà...

 

PAOLA (preoccupata)

Dove?

 

Teresa sta per rispondere quando si apre la porta ed entra prima Layla poi Marco che saluta tutti allegramente, lasciando il guinzaglio per permettere a Layla di correre verso Paola. 

PAOLA

(a Layla mentre l’accarezza)

Amore... dove sei stata senza la mamma...

 

MARCO Alla solita passeggiata mattutina...

Alla salutare passeggiata mattutina...

 

PAOLA

(incuriosita-divertita)

Solita?

 

Teresa si avvicina a Marco mentre egli sta prendendo una tazza e lo esorta mimicamente a fare qualcosa. Marco sembra imbarazzato e fa cenno di aspettare, ma Teresa lo guarda in un modo che non ammette replica. Marco come per fare un proclama attira l’attenzione. 

MARCO

(forte quasi grottescamente)

Ascoltate tutti...

 

Tutti si voltano verso di lui. Marco rimane un po’ in silenzio e Roberto lo esorta a parlare.

 

ROBERTO

Allora?

 

Marco soddisfatto di avere l’attenzione di tutti continua. 

MARCO Ebbene... ho deciso... cioè abbiamo  deciso che è arrivato il momento di  dar frutto alle vostre passioni e  professionalità...

 

Roberto e Paola si guardano interrogativi. Teresa invece annuisce e fa  segno a Marco di continuare.

 

 

MARCO

     Volevo dire che visto che ormai Paola...  la nostra Paola... è prossima alla laurea...    ha bisogno di avviare un’attività che le 

permetta di mettere a frutto quanto di  buono ha imparato... di esercitare la  sua professione... 

 

Marco fa una pausa che gli permette di volgere lo sguardo verso Roberto. 

MARCO

(continua guardando Roberto)

E tu potresti realizzare quel bel sogno che hai...

 

ROBERTO

Cioè?

 

Marco mentre cerca conferma da Teresa, continua. 

MARCO (con ovvietà) Quello del lavaggio per animali...

 

ROBERTO

A parte il fatto che si chiama toelettatura  per cani e gatti... ma tu come fai a saperlo...

 

TERESA

(decisa)

Poi ti spiego... ora non interrompiamo  vostro padre.

 

MARCO Va bene come si chiama si chiama... 

ma sempre un lavaggio è...

 

TERESA (lo incalza)

Quindi?

 

MARCO

Quindi...

 

TERESA

(facendogli cenno di stringere)

Sì... vai al dunque...

 

MARCO

Ah... sì... bene...

 

Marco guarda i ragazzi ed esclama. 

MARCO

Apriremo uno studio veterinario con 

annessa la toelettatura per animali...

  

PAOLA

 

(scettica)

         Sì... e i soldi?

 

                                TERESA

(guardando Marco)

Papà ha pensato a tutto... vero?

 

MARCO

Certo... ho analizzato e sondato le  attività... e alla luce dei  risultati sono entrambe vantaggiose...  quindi chiederemo un finanziamento agevolato... 

so già come fare... sono o non  sono un consulente finanziario...

 

Paola si alza ed entusiasticamente lo abbraccia e lo ringrazia. Marco preso alla sprovvista dapprima rimane rigido, poi si scioglie in un abbraccio dolcissimo e commovente. Anche Roberto si unisce ai ringraziamenti sospinto da Teresa. Suona il citofono e Paola va per aprire, ma viene sorpassata da Roberto che si precipita a rispondere a Sara che ha suonato. 

 

PAOLA Che furia... certo che mi sono persa  un sacco di cose... il nostro Romeo  qui ha perso la testa... tanto che  non vedo più la fila di ragazze che  lo aspettano... papà che flirta con Layla... e la mattina non inizia con scontri verbali...

anzi... 

 

Paola indica Marco che sta preparando la pappa per il cane.  

PAOLA

Solo tu mammina sei sempre la stessa... 

 

Suona il campanello e Roberto apre la porta a Sara che entra e saluta. Marco prima di uscire dice che la sera successiva andranno a mangiare in un posto splendido con una cucina eccellente e invita anche Sara e Michael. Dopo l’uscita di Marco, Teresa offre il suo ciambellone. 

                  

 

 

61 BANCA UFFICIO DI MARCO

 

MARCO è nel suo ufficio ed è al telefono con FRANCO.

 

 

MARCO                       

FRANCO, carissimo

amico mio.

Come va?

 

FRANCO

Ma che bello sentirti

Come vanno le cose?

 

MARCO

Tutto bene, tutto bene grazie.

Ti volevo chiedere, un tavolino per quattro,

no meglio per sei,

domani sera, è possibile?

 

FRANCO

Domani?

sei proprio fortunato,

per domani sera avevo in testa un menù

da leccarsi i baffi

 

MARCO

Ah, perfetto

 

FRANCO

Hai detto sei?

Quindi cinque più LAYLA?

Sai che lei avrà il posto

d’onore

 

MARCO

Certo che ci sarà LAYLA,

e noi saremo in sei.

Sembra che la famiglia abbia

nuovi membri

 

FRANCO

Bene, bene,

come si dice più siamo

meglio stiamo

 

 

 

MARCO 

Eh, sì hai ragione

 

FRANCO

Vuoi che ti legga il menù?

 

MARCO

Guarda io non voglio neanche

vederlo il menu.

Scegli tu, so che sarà

tutto eccellente

 

Poi continua                

 

MARCO (con complicità)      

Ah, FRANCO,

mi raccomando, quello che

è successo, diciamo che

sarà il nostro grande

segreto

 

FRANCO (finge di cadere dalle nuvole)

Perché? Che è successo?

 

MARCO (grato)

Grazie mio generoso amico.

Cia, cia, ciao

 

MARCO chiude la telefonata e si sente, sicuro e determinato.

Prende in mano la pratica di ADRIANO, la guarda con sfida e

dice.

 

MARCO        

Ok, e ora, si va

all’attacco!

 

 

FINE

 

 

 

 

 

 

 

PERSONAGGI E CARATTERIZZAZIONI:

 

MARCO MONTI circa 60 anni bancario sposato con TERESA uomo tutto di un pezzo, onesto e rispettoso, si sente a tutti gli effetti il capo famiglia

 

TERESA MONTI poco più che cinquantenne, infermiera, moglie di MARCO, donna dolcissima e madre premurosa, senza essere prevaricante, guida lei la famiglia

 

ROBERTO MONTI figlio di MARCO e TERESA circa 30 anni single

lavora part-time e volontario presso associazione per disabili

 

PAOLA MONTI figlia di MARCO e TERESA circa 26 anni studentessa universitaria veterinaria in cerca di occupazione

 

SERGIO direttore banca di MARCO ultra cinquantenne

 

FRANCO gestore del bar sulla spiaggia sui 50 anni simpatico

 

CRISTINA segretaria di SERGIO circa 35 anni algida

 

ADRIANO cognato di MARCO circa 50 anni

 

RENATO selezionatore circa 45 anni

 

LUISA moglie di RENATO circa 40 anni

 

BARBARA collega e coetanea di TERESA

 

LUCA carabiniere 40 anni

 

SARA carabiniera 28 anni

 

EMANUELA giornalista circa 30 anni conduttrice del programma tv Senza Traccia

 

MASSIMO fidanzato di PAOLA

 

LAYLA cagnolina della famiglia Monti. Legatissima a PAOLA

 

 

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