“Embè... doveva per forza finire così.”
sceneggiatura per un cortometraggio di Emiliano
Frattaroli
*MARCO è un uomo maturo, di mondo e di buona cultura,
ha una
condizione economica agiata e viene da un rapporto di
coppia
interrotto bruscamente, e lui si ammonisce per essere
stato cieco,
malgrado la sua notevole esperienza, e anche
dilettantesco.
Mentre vuole stare solo con sé
stesso si imbatte nella compagnia di un cane (ZAC) che sembra apprezzare e
capire il suo sfogo. Nasce un feeling che porterà sollievo a entrambi.
*TERESA è un’attrice di teatro che
mette in scena commedie impegnate, una ragazza affabile, dolce e sensibile, con
un’ottima cultura e senza troppi problemi. Le piace parlare e al momento è
single e non è alla ricerca di un partner. Vive sola con la sua cagnolina LAYLA,
tra Roma e la sua città natale.
Spiaggia Esterno giorno
MARCO
Embè... doveva per forza finire così…
che ti eri messo in mente?
E adesso tutti a dire … ma
io avrei…
io farei… io invece credo
che… ma…
ma fatevi i fatti vostri… ma
che
volete… voglio proprio stare
da solo
a pensare con me stesso…
senza che
qualcuno mi interrompa… è
proprio così è
MARCO guarda
il cellulare che ha in mano e come per parlare a tutti
insieme
sbraita nel microfono iniziando una telefonata immaginaria
MARCO
Voglio stare solo… solo…
solo come
un cane… non vi voglio
sentire a criticare
a giustificare… cosa? che
avete da parlare… ma
che ne sapete di quello che
è giusto… e che è
sbagliato proprio quello …
quello che sta nella
mia testa… sulla mia pelle…
lo so solo io… … sì,
proprio io e solo io… anvedi
che gente…
e allora voglio stare con me
stesso
MARCO
(con soddisfazione)
Ahhhh…
e capire che succede…
Chiude il cellulare e muove
alcuni passi quasi inciampa
distrattamente su di un
cane, non notato e attratto dalla sceneggiata
di MARCO si era avvicinato
MARCO
lo guarda
E tu che ci fai qui?
MARCO (tra
il sospettoso e il divertito)
Stavi forse origliando la mia
telefonata eh?
Poi guarda il cellulare, sorride e continua ridendo di
sé.
MARCO
... la finta telefonata
MARCO (continua
serio)
Ma mi dovevo sfogare... hai sentito
quante gliene ho dette? E loro
zitti... zitti... stavolta
non hanno potuto interrompere...
contraddire...
Si muove come per andarsene e continua rivolto al
cane.
MARCO
Ci vediamo bello...
Poi si guarda intorno per cercare i proprietari e non
scorgendo
alcuno chiede stupidamente al cane.
MARCO
Ma sei solo?
Rendendosi conto della domanda inutile.
MARCO
... ma che lo chiedo a te... ammazza che stupido...
MARCO cerca di vedere se porta un collare con un
identificativo, ma non lo trova.
MARCO
Mi sa che ti sei perso...
sai che facciamo... aspetto un po’ qui
con te... tanto non ho fretta... io
ho un appuntamento con me stesso...
me stesso sono qui...
Trova una sistemazione vicino al cane, lo accarezza, si distrae un po’, poi lo guarda negli occhi e dice.
MARCO
Adesso io non è che voglio coinvolgerti
in faccende private altrui... ma vedo
che con te posso confidarmi...
se non si ha fiducia con i migliori
amici dell’uomo...
Poi si alza di scatto e comincia deciso.
MARCO
Ma tu li dovevi vedere... con quelle
facce da mantenuti passivi...
Poi quasi a giustificarsi.
MARCO
... anch’io sono, se vogliamo...
Sono un mantenuto... cioè...
vivo di rendita...
MARCO(con
tono deciso)
Ma non si vede... sono sempre stato
attivo... mi sono interessato all’arte...
alla cultura...
MARCO(schifato)
Questi invece non hanno mai fatto
altro che vivere nella nebbia del
gossip... hai presente il gossip no...
MARCO(gesticolando)
... è quella cosa che serve per parlare
tanto... ma sempre degli altri... e
immaginare di vivere... e quasi
fare proprie, le esperienze altrui...
quasi una vita virtuale...
MARCO(elencando)
Se parlano di sport... l’amante
del calciatore tale... la bella
nuotatrice che si prende e si
lascia con qualche suo collega...
l’ombrellina dei gran premi... che...
MARCO(ammiccando)
Non è che sia un discorso poco interessante...
ma c’è pure la corsa... se parlano di
politica... ... che te lo dico a fare
lì ce n’è per più vite consecutive...
quindi campano di rendita anche per le vite...
Dopo una pausa continua.
MARCO
Dicevo la politica... ma hai visto in
che situazione siamo ridotti... la
politica che ha abbandonato le ideologie
e che punta solo al potere...
infischiandosene della gente...
inciuci tra le opposte fazioni pur
di mantenere gli scranni occupati
dagli stessi cu... sederi di sempre...
i falsi nuovi che cercano alleanze
con i vecchi potenti... tutti in balia
delle banche... di una politica svenduta
alle lobby... e impaurita dal nuovo
che avanza...
Poi riprendendo il filo del discorso.
MARCO
ti stavo dicendo... questi melliflui
personaggi... i miei amici tra virgolette...
in base alle loro pseudo conoscenze
della psiche... maturate guardando
e discutendo animatamente per ore del
tronista che ha scelto male la compagna
della puntata... hai capito
da che università provengono... ...
dicevo... si sono sentiti tutti
Sherlock Holmes che dovevano indagare...
e dire la loro su com’è successo quello
che è successo...
MARCO(gesticolando
nervosamente)
Ma che te devi indagà...
Poi con aria indagatrice mimando il gesto di una lente
di
ingrandimento e facendo il verso.
MARCO
Tu però le hai detto quella volta che poteva...
mentre lei pensava...
Guarda il cane e pensando si stesse chiedendo cosa
stesse mimando lo
Spiega.
MARCO
è come se con questa lente ti
volessero leggere il pensiero...
ma non perché ti vogliono aiutare a capire...
ma per confrontare le centinaia di
pettegolezzi che gli sono giunti...
MARCO
(mimando il
chiacchiericcio)
Parlano... parlano... come vecchie zitelle
e zitelli... sui caz... scusa sugli
affari degli altri
MARCO(spiegando)
... vedi... per loro è quasi un
gioco... tipo una caccia all’assassino...
sai quei giochi da tavolo... ...
sì... bravo hai capito...
MARCO(con
ammirazione)
Ma lo sai che capisci proprio tutto...
quasi quasi mi trovo meglio a parlare con
te... perché si vede che mi stai a sentire...
che mi ascolti... e non mi chiedi...
MARCO(soddisfatto)
Ahhh... che meraviglia poter dire le cose
come stanno... senza pensare che chi
ti sente sta calcolando quando potrà dire...
Io l’avevo detto... con aria di vittoria...
MARCO
... penso che ti stia annoiando...
scusa... che ne sai tu di queste vicende...
la tua mente e scevra da questi problemi umani...
Guarda l’orologio e continua con fare amichevole.
MARCO
Senti... qui non si vede nessuno...
e visto che si è fatta l’ora di
poter incamerare qualche alimento
energizzante... cioè... che ne dici
di andarci a mangiare qualcosa...
amico mio... non ci allontaniamo tanto...
così se ti cercano... a proposito
chissà come ti chiamano...
ti chiamo... vediamo...
un nome da cane...
MARCO(pensieroso)
Io però non ho mai avuto un cane...
anzi devo dire che a casa mia non
ci sono mai stati animali... e
credo che non ce ne saranno mai...
non è per razzismo... è che...
come dire... a me trovare i peli
per casa e sugli abiti...
darebbe veramente poco piacere...
Poi lo guarda fisso e continua.
MARCO
Dalla faccia che hai sembri...
anzi mi ricordi qualcuno...
Gli guarda bene il muso ed esclama.
MARCO
... perché non ci ho pensato prima...
sembri zio Zaccaria... lo stesso sguardo
intelligente... ah... che brav’uomo
zio Zaccaria...
MARCO(sicuro)
Deciso! Ti chiamerò Zaccaria...
MARCO fa le prove.
MARCO
Ehi Zaccaria... Fiu fiu... Zaccaria...
MARCO(ripensandoci)
Forse basta ZAC... Èh?
come lo vedi... anzi come lo senti...
ZAC...
Il cane rizza le orecchie.
MARCO(trionfante)
ZAC... sì ZAC... ...
è proprio un bel nome amico mio.
Si alza e si avvia chiamando a sé il cane che lo segue
subito.
MARCO
C’è una trattoriola che io frequento...
è proprio qui vicino... niente di che...
ma si mangia bene... non so...
ma se per te non va bene scegliamo un altro
posto... che dici?
Il cane fa qualcosa che MARCO interpreta come una
risposta affermativa.
MARCO
... allora facciamo come vuoi tu...
bravo... bella scelta... vedrai...
fidati si mangia proprio bene...
e poi sono amici... e poi...
Ci pensa su, poi convinto continua.
MARCO
E poi sì... gli amici come te sono bene accetti...
MARCO(con
entusiasmo)
Andiamo... vamos... let's go... raus...
MARCO(pensieroso)
In che lingua ti parlano...
ma chi se ne frega io ti parlo la mia...
tanto mi sembra che capisca più tu che...
lasciamo perdere...
E continua a parlare del più e del meno mentre si
allontanano.
Interno giorno locale trattoria.
Qualche avventore, ROBERTO (l’oste), MARCO, ZAC.
MARCO e ZAC entrano nel locale.
MARCO saluta tutti calorosamente, che ricambiano con
piacere manifestando stima e simpatia nei suoi confronti.
MARCO(a ROBERTO)
Un tavolo per due... grazie...
oste della malora...
ROBERTO
(a MARCO con
confidenza e complicità)
Che aspetti qualche bella dama...
MARCO(serio)
No, siamo già qui entrambi...
Poi rivolto a tutti
con aria ufficiale Signore e signori... vi presento il
mio amico ZAC... che questa volta mi onora della sua presenza al mio tavolo
ROBERTO prepara un tavolo per loro.
ROBERTO
Ti sei ridotto solo come un cane...
proprio come volevi eh...
MARCO
... Non sono solo come un cane...
siamo in due e ZAC sa essere di
grande compagnia...
Si siedono,
con ZAC
che si posiziona accanto alla sedia di MARCO,
lo
guarda e si siede.
L’oste
sorpreso Sembra che ci sia
già stato qui… non finirò mai di stupirmi…
Ordinano uno scondito spezzatino al sangue per ZAC e
un’insalata
per MARCO.
MARCO(a ZAC)
Certo che questa cosa della carne potrebbe
essere di ostacolo alla nostra amicizia...
sì...sono vegetariano... ma non
per mera scelta alimentare... soffro
al pensiero che si debba uccidere per
mangiare, quando in effetti sono
moltissime le persone che potrebbero
giovare di una dieta senza carne...
tu pensa agli obesi... quelli grassi
grassi... come…
Marco si guarda intorno come per cercare un esempio,
poi indica Roberto e continua
MARCO
Guarda, proprio come lui, grasso e unto
ahahahah
ROBERTO lo ha sentito e gli rivolge sorridendo un
gestaccio mentre prende i piatti da portare al tavolo di MARCO.
Arrivato al tavolo ROBERTO dice.
ROBERTO
ZAC non gli credere, io mangio benissimo
e sono sanissimo… e dopo che avrai
gustato questa delizia,
starai meglio anche te
Mentre mangiano MARCO si rivolge a ZAC.
MARCO
Chissà però... hai mai provato a mangiare...
che so... una carota... fa bene...
prova ad assaggiarla
E gli avvicina un pezzo di carota che ha preso dalla
sua insalata,
ma ZAC la rifiuta.
MARCO(deluso)
Sei nato proprio carnivoro...
ROBERTO serve al tavolo un ragazzo (con aria dimessa,
vestito con
abiti lisi) e battibecca leggermente con lui
rammentandogli che
può mangiare a riempirsi, ma non può volere altro da
bere che
acqua, perché è disposto a dargli da mangiare gratis
anche una
volta al giorno, ma non deve bere vino o alcoolici, né
lì, né
fuori, altrimenti finisce anche il gioco.
MARCO(a ZAC)
Poi una volta mi ha portato una porzione di
patate al forno che solo a vederle...
erano una delizia... e mi ero
tenuto una piccola patatina... una pepita
croccante per ultima... ma forse distratto
dall’appuntamento galante... e anche di più...
che si preannunciava dopo cena...
ho messo in bocca quell’ultimo boccone e
masticandolo con voracità... mi sono accorto
che non era la patatina da me agognata...
MARCO(terrorizzato)
Ma aglio... un immenso spicchio d’aglio...
Vedendo che il cane non sembrava aver capito, continuò
spiegando.
MARCO
Ragazzo mio... non hai capito...
aglio... sembrava avessi ingerito un
candelotto lacrimogeno... e pensai subito
a quella dolce fanciulla che non potevo
vedere se non da due metri di distanza...
Guarda il cane
MARCO
(continua)
Perché?... come perché...
avevo il fiato estraniante...
quasi un’arma chimica... un
super eroe... diciamo... ma
decisamente asociale
Ride, poi continua
MARCO
... la patatina finta,
che scacciò la patatina vera...
ROBERTO si avvicina per sparecchiare, poi rivolto al
cane.
ROBERTO
ZAC... era un po’ che non vedevo il dottore
così sorridente... devi proprio essere
un’anima buona...
MARCO(a ROBERTO)
Gli stavo raccontando la disavventura
avuta con l’aglio...
ROBERTO(contrito)
Ancora oggi mi sento in colpa...
MARCO(sorridendo)
Ma non ci pensare nemmeno...
Continua indicando il tavolo con il giovane.
MARCO(serio)
A proposito...anche tu mi sembra sei
in lizza per un posto in Paradiso...
quello continua a essere ingozzato
gratuitamente molto spesso...
ROBERTO(con
modestia)
Lo sai come sono fatto... è un bravo ragazzo...
ha avuto notevoli sfortune nella vita...
e non si è mai lamentato... non voglio che
diventi un ubriacone o un drogato e quindi
ho fatto un patto con lui... chissà che un giorno...
MARCO(interrompendolo)
Lo assumerai... così magari ti
metti in pensione...
ROBERTO(fintamente
offeso)
Ma che pensione... sono un giovanotto...
MARCO(sarcastico)
Sì di primo pelo... ...
sei decrepito oramai...
ROBERTO(serio
a ZAC)
Non so proprio come tu faccia a sopportarlo...
forse lo conosci da poco... ma attento...
Poi dando una pacca sulla spalla di MARCO continua.
ROBERTO
Scherzo ZAC... ti sei fatto proprio
un buon amico...
Lo accarezza mentre MARCO gli risponde.
MARCO
Caro il mio amico oste...
quando si sta insieme a dei veri
amici si è più sereni e disponibili
ad annusare la vita...
Poi continua serio a ROBERTO.
MARCO(serio)
Senti un po’... hai visto qualcuno
di Francesco?
ROBERTO
No... sai ho sentito dire che ci sono
ancora accertamenti fiscali in
corso... e poi la botta è stata forte...
un ragazzo così giovane...
MARCO(triste)
Che grave perdita... che bravo ragazzo...
quando va via la speranza... cede anche la
forza di combattere e continuare... si spenge
la luce e desideri soltanto essere avvolto
dal buio e ti lasci andare...
Poi gentile rivolto a ZAC.
MARCO
Hei... ragazzo... prendi qualche altra cosa?
che so un gelato... un caffè...
Rivolto a ROBERTO.
MARCO
Ehi ostaccio della malora portaci due...
Guarda ZAC sorridendo e sempre rivolto a ROBERTO.
MARCO
Un bel caffè come solo le tue esperte
mani sanno fare...
Poi rivolto a ZAC.
MARCO
Però non è finita... c’è una sorpresa
anche per te... ... vedrai... vedrai...
Strada Esterno giorno
MARCO e ZAC camminano lentamente.
MARCO(a ZAC)
Che brutta storia... sapessi...
ho dovuto piangere un... non potrei
proprio affermare che mi fosse amico...
ma lo conoscevo abbastanza per
aver intuito che era una brava persona...
onesta e con la forza che mi
sembrava quella giusta per poter emergere...
non dico fosse un genio...
ma sapeva fare molte cose e le metteva
in pratica con passione...
Piccola pausa e continua.
MARCO
Povero Francesco... bruciato dai debiti...
oppresso... annichilito e umiliato
dall’abbandono... quello che ricevono tutti
coloro che hanno bisogno di uno Stato...
... che non c’è mai... Pensa che era
riuscito ad aprire un locale... niente di che...
facevano anche degli spettacolini di musica
e rassegne d’arte su un piccolo palcoscenico...
più volte io stesso ho assistito a performance
e visitato mostre interessanti... sai quegli
spazi culturali che hanno istruito milioni
di giovani e non, da generazioni... ...
debiti... abbandono... disperazione...
hanno costretto un giovane pieno di speranze...
a salire su quel palco e appendersi per la testa
e lasciare questo mondo...
MARCO dopo un breve silenzio continua.
MARCO
Ti racconto un episodio che ho vissuto
personalmente. L’altro giorno sono andato
alla mia banca e mentre aspettavo di
parlare con il Direttore per alcune faccende
personali, ho involontariamente ascoltato
una discussione che un signore stava
facendo con l’impiegato. Per fartela breve,
questo cliente aveva richiesto uno scoperto
di mille euro per non dover ogni volta pagare
commissioni su un piccolo sforo di poche
centinaia di euro che ogni mese gli si
creava sul conto. A tal fine aveva consegnato una
dichiarazione dei redditi di circa 29 mila euro,
e pensava che ciò potesse bastare. Gli si
avvicina il Direttore che informato dall’impiegato
sulla richiesta, si è accostato al viso del povero
cliente e con un ghigno da sciacallo, guardandolo
negli occhi gli chiede “Non ha un appartamento
da dare in garanzia?”. L’uomo lo guarda tra
il divertito e lo sbalordito e gli dice che ha
chiesto solo mille euro e non centomila. Ma il
Direttore sempre più assatanato, quasi con
la bava alla bocca gli ripete le stesse parole,
adducendo il fatto che la Banca non può rischiare
di dare soldi senza le opportune garanzie.
Il pover’uomo riprese le sue carte e se ne andò
senza dire altro. A quel punto il Direttore mi
guarda e gentilmente, poiché io sono un ottimo
cliente, mi chiede in cosa avesse potuto servirmi.
Io a quel punto ero tentato di chiedere delle
spiegazioni riguardo la faccenda
appena conclusa, ma guardando quell’ignobile
persona negli occhi, sorridendo gli ho detto
“ Certo caro Direttore... vorrei chiudere
il conto!”. Lo sguardo dello sciacallo è stato
immediatamente sostituito da quello di un
cane bastonato e mi ha chiesto il motivo.
Forse non mi trovavo bene, oppure qualche istituto
concorrente mi aveva offerto condizioni migliori?
E lì... ... gliele ho cantate di gusto,
offendendoli e disprezzandoli per quello a cui
avevo appena assistito. Lui si è cercato di
giustificare, adducendo il fatto che non
dipendeva da lui ma dalla direzione, e che lui
non aveva il potere di elargire somme a
chicchessia se non dietro solide garanzie. A questo
punto mi sono rivolto agli impiegati dicendo loro
che quell’uomo prendeva uno stipendio molto più
alto rispetto al loro, ma che non aveva senso,
visto che anche lui era un loro collega senza
responsabilità superiori. A quel punto l’ho
lasciato lì con la bocca aperta e ignorandolo
mi sono rivolto all’impiegato e ho fatto chiudere
il mio conto. Devo dire che per loro è stata una
bella botta, e anch’io qualche disagio l’ho
trovato dovendomi spostare di qualche isolato, ma
... che soddisfazione!
Poi cambiando tono sorride a ZAC e dice.
MARCO
Ma io ti avevo promesso qualcosa...
... ogni promessa è un debito...
vamos... andale... vabbè annamo va...
Si avviano.
Gelateria Esterno giorno
MARCO ZAC.
MARCO e ZAC seduti a un tavolino fuori di una
gelateria che espone
un cartello “Gelato per cani”.
Spiaggia Esterno giorno
Mentre passeggiano lungo il mare, sulla spiaggia o
lungomare,
MARCO e ZAC, si rincorrono, giocano e si siedono
vicini. MARCO
racconta a ZAC le sue emozioni di fronte alla bellezza
della
natura.
MARCO
Ogni giorno si ripete e ogni giorno è diverso...
un’opera d’arte senza soluzione di continuità...
il mare... il sole... tramonti e albe sempre
puntuali e sempre imprevedibilmente meravigliosi...
Poi all’improvviso si fa serio guarda ZAC e gli fa una
domanda a
bruciapelo.
MARCO
Vuoi più bene a me o ai soldi?
ZAC preso alla sprovvista drizza le orecchie, e MARCO
ride e si
scusa.
MARCO
Non l’avevo con te... ...
come potresti amare il denaro... Ma
questa domanda idiota...
vuoi sapere chi me l’ha fatta?
Come per ricapitolare continua.
MARCO(scimmiottando)
Possibile che stai sempre a pensare ai
soldi, e poi lo sai che non
fanno la felicità... e poi... e poi...
e poi è solo un pezzo di plastica...
MARCO(riflettendo)
Questa donna... vedi... come dire...
... era diventata come un
pezzo d’arredo, un corpo... bello certo...
che brancolava tra la piscina e la
palestra... con tanto di personal trainer...
tra la cucina e la sala hobby... tra la
manicure e la parrucchiera... ... che ti
devo dire a me però faceva piacere...
e perché poi... ... perché ero
rincitrullito... rincitrullito è la
parola giusta... avrai visto
il cartone animato... certo l’hanno
visto tutti... Bambi... quando si innamorano
delle rispettive femmine... Bambi li chiama
rincitrulliti... perché... diventano
completamente persi... galleggiano nell’aria...
persi... completamente persi...
Con aria di autocommiserazione continua.
MARCO
Proprio come me... un imbecille rincitrullito...
come un fanciullo alle prime armi... sai...
quando bastavano degli sguardi per farmi
cadere la mascella e fuoriuscire l’acquolina
dalla bocca...
MARCO(duro a
sé stesso)
Come un principiante... uno sbarbatello
principiante...
MARCO(con
falsa modestia)
Perché non per vantarmi... ma...
ho avuto avventure amorose molto
intense e ... piccanti... non so se
ti ho mai raccontato... no... non
credo proprio... ... fin da molto
giovane... ho potuto apprezzare le
attenzioni delle donne... ero un bel
ragazzetto... e dimostravo meno della
mia età e devo dirti in gran segreto...
anzi giura che non ne farai scopo
di ricatto in seguito... a me all’epoca
non fregava niente di queste sciacquette
che parlavano sempre degli altri...
con argomenti limitatissimi e noiosissimi...
... io mi divertivo a imparare...
imparavo più che potevo... leggevo
tutto ciò che mi capitava a tiro... e
questo poi mi agevolò a scuola perché
abituato a leggere capivo prima e
memorizzavo più velocemente della media...
Fa una pausa e riprende.
MARCO
Invece gli amici e parentucoli vari...
mi dicevano di non perdere tempo... che
nella vita c’è ben altro che la cultura...
proprio un branco di ignoranti deficienti...
e non si rendevano conto che loro erano
impoltroniti a parlare delle gesta altrui...
mentre io oltre che dissetarmi con la
cultura... raggiungevo buoni risultati anche
in altre cose... ... non per niente...
ma ero un gran bell’atleta... ho
gareggiato in molte discipline... avevo
un fisico d’acciaio... e anche adesso...
senti qua...
Mostra il bicipite a ZAC... poi timidamente si ritrae
e continua.
MARCO
Per loro invece contava solo il polo...
il tennis... non per giocare ma per
mostrare abiti alla moda o la nuova
fiamma ai tornei internazionali...
e poi il bridge...
Continua sorridendo.
MARCO
Sembrava di vivere un film... sai quei film che
parlano di vita vissuta... quelli in bianco
e nero... il neorealismo... che
fascino ha generato il cinematografo ai tempi del
neorealismo... e quante volte ho pianto e
riso su quelle scene dei film... potrei quasi
aprire un club di rincoglioniti... sai quelli
che si commuovono per un non nulla... ...
io ne sarei per distacco il presidente
mondiale...
MARCO(ricordando)
C’è stato un film che mi diede delle emozioni
particolari... e... fece breccia nella
mia anima..., Tempo di villeggiatura del Maestro
Antonio Racioppi... con un cast eccezionale...
De Sica... Manfredi... Carotenuto... eh...
quelli sì che erano film...
Riflette e poi continua.
MARCO
Ma sto divagando troppo... volevo dirti...
l’ho incontrata quasi per caso a una delle
noiosissime feste a tema che ti impongono
di andare vestito come un cretino... e lei
era lì, l’ho vista e... mi è piaciuta subito.
Sai piccolina... ma non troppo...
con le giuste cose al punto giusto...
MARCO(ammiccando)
Mi hai capito no?... Morbida al punto giusto...
ho sempre detestato le ragazze anoressiche
o quasi... il tatto è importante e vuoi mettere
toccare un corpo pieno di ossa che sporgono e
stringere una morbida fanciulla... è certamente
tutta un'altra cosa... ma ti dicevo...
occhioni chiari e... ... sembravano anche
intelligenti! E proprio quello mi ha fregato...
che mi ha rincitrullito... sembravano
intelligenti... non quelli della solita ochetta
che apre bocca e le dà fiato... all’inizio è
stato molto piacevole... sembrava interessata
ad argomenti a me cari... alle visite ai musei,
alle mostre... e parlavamo di questo e parlavamo di
quello... poi un giorno mi sono accorto
che in effetti parlavo solo io, tanto che...
quasi con paura... le chiesi “ Ma
cara... veramente ti interessano i discorsi che
facciamo... i luoghi che visitiamo?” Lei mi guarda
cerbiattamente e con un sorriso da 132 denti,
candidamente mi risponde “Ma caro amore mio...
certo che no... ma se piacciono a te...
io te li faccio fare quei discorsi barbosi...
e mi diverto a vedere le facce
buffe che fai... lo sai che ti voglio
bene... io non capisco molto di quello che
vediamo e che mi spieghi... e sinceramente...
però non ti offendere... io mi annoio...
ma cerco di non farmene accorgere...”
Dopo una pausa in cui guarda negli occhi ZAC, continua.
MARCO(urlando)
Un’attrice... una grande attrice... da oscar...
Ma poi lei prosegue dicendo che certamente si
divertiva di più quando andavamo a fare
shopping “Allora sì che mi diverto amore...
e tanto... a proposito mio dolcetto squisito...
se tu ti annoi a venire a fare shopping... e non
mentire che me ne sono accorta... mica sono
stupida io... perché non mi dai quel pezzetto di
plastica... così posso fare da sola... e così
mentre tu giri per i musei... io non ti seccherei
con le mie piccole spesucce.” Il pezzetto di
plastica... hai capito...
Vedendo che ZAC sembrava non avesse capito, tira fuori
dalla tasca
una carta di credito e la indica.
MARCO
Questa è il pezzetto di plastica che la stron...
che lei voleva per le sue spesucce.
Vedi si piega... è colorata... ma è
paragonabile a una pistola... se sono entrambe
cariche aprono qualsiasi porta... e lei lo
aveva capito... perché quando entrava
in un negozio tutti le sorridevano ed erano
estremamente cortesi.
Dopo una pausa continua.
MARCO
ti credo con tutto quello che spendeva...
e poi con una semplicità estrema... bastava
strisciare la plastica e... ... il gioco
era fatto...
Poi continua.
MARCO(trionfante)
Però l’altro giorno ho avuto un’illuminazione...
all’improvviso tutto mi si è svelato... proprio
mentre mi diceva se amavo più lei o il pezzo
di plastica... la risposta è affiorata senza
che potessi trattenerla... ebbene sì...
amavo di più il pezzo di plastica e le ho fatto
fare i bagagli e accompagnata al taxi.
La cosa che non ti ho detto è che i miei amici
l’adoravano... parlavano la stessa insulsa lingua...
e io ero diventato quasi invisibile ai loro
occhi... parlavano... parlavano di niente ed erano
tutti contenti... mi dicevano che finalmente avevo
trovato la compagna ideale... quella che mi
avrebbe fatto crescere e dimenticare quelle
inutili perdite di tempo ai musei e quelle spese
inutili di libri polverosi che annoiavano già
dal titolo... Poi l’epilogo della storia ha
scatenato tutto quello che già sai... e la mia...
irritazione e l’allontanamento... spero definitivo
da quell’inutile gente.
Poi come ripresosi da una trance, guardando
l’orologio, continua.
MARCO
Ma insomma... dicevo... Però...
... è stata proprio una bella giornata...
ci siamo divertiti un mondo... ... penso
che sia il caso che ci avviamo verso casa.
MARCO e ZAC si avviano insieme.
6 Esterno giorno
MARCO ZAC TERESA LAYLA
MARCO e ZAC stanno camminando, quando gli arriva un WhatsApp
con
un video su artisti di strada. MARCO lo guarda e cerca
di
mostrarlo a ZAC.
MARCO(a ZAC)
Vedi... questi qui da noi sono considerati
alla stregua di mendicanti... e spesso
cacciati e multati dalle autorità...
ma devi sapere che sono invece degli
artisti... musicisti... funamboli...
attori... che all’estero sono considerati
come lavoratori veri e propri e hanno
degli spazi a disposizione... pagano le
tasse e riescono a dilettare le persone
che hanno la fortuna di passare
lungo le strade affaccendate nelle loro
quotidiane attività... la cultura
viene sempre più ostacolata a beneficio
di altre più lucrose e magari poco
legali situazioni... perché vedi...
MARCO si accorge di essere rimasto solo, non ha più ZAC
vicino.
Preoccupato lo cerca e lo vede poco distante che sta
annusando una
cagnetta al guinzaglio di una ragazza (TERESA). Si
avvicina al
gruppetto e rivolgendosi alla signorina.
MARCO(preoccupato)
Lo scusi... non me ne ero accorto...
non è che sia il mio cane... ma mi
sento responsabile...
TERESA
(sorridendo)
Non si preoccupi... si vede che si sono
simpatici... e poi LAYLA ha poche
possibilità di incontrare suoi simili...
e il suo... o comunque questo bel
cagnolino sembra educato e voglioso
di fare nuove amicizie...
MARCO la guarda in viso e si accorge che lei è molto
graziosa, e
con fare elegante fa le presentazioni.
MARCO(accennando
un baciamano)
Permetta che mi presenti...
io sono MARCO... e lui il mio
caro amico ZAC...
TERESA
Io sono TERESA... e lei è la mia
piccola amica LAYLA...
Tra i quattro si instaura fin da subito una simpatia.
MARCO
Bene... se non vi disturba...
potremmo fare qualche tratto insieme...
Poi continua come per scusarsi.
MARCO
Mi creda... non vorrei essere scambiato
per il solito pappagallo che
vuole approfittare... con secondi fini...
ma...
Lei lo interrompe.
TERESA
Non si preoccupi... si vede che siete delle
persone... oddio... lei è una persona... gentile...
e poi mi sembrerebbe una cattiveria separare
di già loro due... che mi sembra vadano
proprio d’accordo...
MARCO
E sì... a loro basta un annusata per capire
con chi hanno a che fare...
MARCO(a ZAC)
Vero amico mio?
ZAC lo guarda e sembra acconsentire.
MARCO(a TERESA)
Bene... da che parte ci dirigiamo?
TERESA
Veramente volevamo fare due passi
sulla spiaggia... e guardare il sole
mentre ci saluta...
MARCO
... anche se noi ci siamo già stati...
ciò non toglie che vedere un tramonto
in riva al mare... uno spettacolo
così... non possiamo perdercelo...
Si avviano verso la spiaggia.
Scena 7
Spiaggia Esterno pomeriggio al tramonto.
MARCO e TERESA sono seduti vicino la battigia e parlano
amabilmente mentre i cani giocano sull’arenile. Sono
passati al tu
e si raccontano a vicenda.
TERESA
Sono un’attrice...
MARCO
Del cinema?
TERESA
No più che altro teatro...
MARCO
Bello... la vera abilità di un attore si
manifesta in teatro... o no?
TERESA
Beh, sono professioni simili ma molto diverse...
richiedono un impegno e una passione
ugualmente forti...
MARCO
Vivi qui? Non ti ho mai vista prima...
TERESA
No, sono di passaggio... avevo bisogno di
riflettere...
MARCO
Che combinazione... anch’io sono qui per
lo stesso motivo
TERESA
E dove farlo meglio che al
mare... vivo nella grande città e faccio
spola tra il mio paese natale tutte le
settimane... è difficile stare lontano
dai propri affetti...
MARCO
Ti capisco... sei sposata?
TERESA
No... sono single... ma parlami di te...
cosa fai di bello?
MARCO(cercando
le parole)
Diciamo che mi occupo di arte...
amo la cultura... e non so saziare
la voglia di conoscere...
sono un barboso frequentatore di musei
e mostre...
TERESA(piacevolmente
sorpresa)
Oh... guarda... io non riesco a non perdermi
per ore di fronte alle meraviglie dell’arte...
tanto che... quando siamo in tournée...
quando non si è in teatro... tutta la compagnia
sta lì a parlottare... a spettegolare...
mentre io mi giro tutti i musei...
le gallerie d’arte... i monumenti...
certo con il poco tempo che ho non riesco
a vedere tutto... ma...
MARCO(affascinato)
Ma è una cosa meravigliosa...
TERESA
Sì... lo penso anch’io... e...
TERESA tace un attimo.
TERESA
Scusa... se parlo troppo...
sono logorroica...
MARCO
Ma che dici... è un piacere ascoltare
la tua voce... nonché le tue sagge parole...
così vicine alla mia visione...
ti va di fare due passi lungo la riva?
TERESA
Certo...
Si alzano e si avviano mentre continuano a parlare. I
cani intanto giocano e si rincorrono. (Immagini e voci)
Scena 8 spiaggia
TERESA
Comincia a fare freschetto... e io
stupidamente non mi sono portata neanche un
giacchetto...
MARCO(galantemente)
Posso mettere a disposizione la mia
modesta giacca...
TERESA
No, ti ringrazio... sei gentilissimo...
ho l’auto qui vicino...
MARCO
Questo significa che stiamo per salutarci...
posso invece avere il piacere di cenare
insieme...
TERESA
Sarebbe un piacere anche per me...
purtroppo, ho un impegno questa sera...
ma ciò non esclude che...
MARCO
Domani sera allora...
TERESA(intrigante)
Se vieni a vedermi in teatro...
chissà...
MARCO
Sarò in prima fila...
Chiamando i cani si avviano verso la strada dove c’è
l’auto di
TERESA si scambiano i cellulari, si salutano.
Scena 9
Esterno sera
MARCO e ZAC
Nel tratto che percorrono continuano a giocare tra
loro e a
compiere qualche stupidaggine fanciullesca come
suonare ai
citofoni fingendo un errore o scappando dopo averli
suonati.
Poi nascosti, urinano insieme su di un albero, con MARCO
che
declama ridendo la famosa battuta.
MARCO
Chi non piscia in compagnia o è un ladro o...
... è una spia...
Arrivano davanti casa di MARCO.
Scena 10
MARCO(a ZAC)
Beh... sono arrivato... questa è la mia umile
dimora... ebbene sì... ci dobbiamo salutare...
ma mi raccomando... vediamoci... magari la
prossima volta ci facciamo una pizza...
MARCO allunga una mano e ZAC gli dà la zampa. MARCO si
avvia
all’entrata, apre la porta e salutando con la mano
entra.
Poi riapre il portone.
MARCO
Vai subito a casa... eh...
Richiude perplesso.
MARCO
Ce l’avrà una casa...
Riapre il portone.
MARCO
Senti ZAC...
Ma ZAC è andato via.
Poi convinto chiude.
MARCO
Ma sì... certo... tutti ce l’hanno
una casa... o no?
Interno notte
Stanza al buio
Voce di MARCO.
MARCO
Mo che è... e no è...
e no è... ma si può dormire
tranquilli! E no è... bisogna
mettere in chiaro alcune cose... ...
Si accende la luce su di un letto due piazze, con MARCO
e ZAC
distesi di spalle uno accanto all’altro.
MARCO sotto le coperte o lenzuolo, ZAC sopra.
MARCO
Non dico che devi stare immobile come se
fossi svenuto... ma... questa coda che
si muove... proprio lì poi... ahó...
e dai... mi fa stare anche un po’ preoccupato...
Sorride a ZAC e lo accarezza spingendolo verso il
bordo del letto
e spegne la luce.
Buio.
Frusciare di lenzuola
MARCO
Dai però potresti almeno provare ad
assaggiarla... è solo una piccola
carota ma... ... potrebbe essere...
Pausa.
MARCO(con
enfasi)
Un grande passo per l’umanità...
... che ne sai tu... vabbè...
dormiamo dai... buonanotte ZAC...
Con voce sognante aggiunge.
MARCO
Buonanotte TERESA...
ZAC fa un breve guaito.
MARCO(continua)
Sì... certo... buonanotte anche a LAYLA.
Breve pausa. ZAC emette un suono.
MARCO
Che vorresti dire che mi sono rincitrullito?
ZAC ripete il suono.
MARCO
Dici che lo siamo tutti e due eh?
Pausa.
MARCO
Embè... doveva per forza finire così.
MARCO spegne la luce.
Fine
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